ISPER HR Review
Settimanale sul mondo HR
I suoi articoli sono stati letti 289.498 volte
ISSN 3035-4420 - ISPER HR Review [Sitoweb in aggiornamento settimanale]
ISSN 3035-4420 - ISPER HR Review [Sitoweb in aggiornamento settimanale]
La collaborazione coordinata e continuativa è un’ipotesi di lavoro autonomo caratterizzata dall’obbligo del collaboratore di svolgere, in via continuativa, una prestazione prevalentemente personale a favore del committente ed in coordinamento con quest’ultimo.
Questo tipo di rapporto di lavoro, definito parasubordinato, si differenzia dal lavoro dipendente per l’assenza del vincolo di subordinazione, come pure dal lavoro autonomo in senso stretto, inteso come esercizio di arte o di professione, e dall’attività imprenditoriale, posto che manca un’organizzazione di mezzi.
Uno degli istituti che più si presta a non avere criteri sicuri è quello del patto di non concorrenza nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato.
È ormai invalso l'uso da parte dei lavoratori che passano alla concorrenza, pur essendo sottoposti ad un patto di non concorrenza, d'impugnare l'accordo deducendone la nullità e così ottenendo giudizialmente di non essere sottoposti al vincolo…
L’importanza attribuita al concetto di residenza fiscale del lavoratore, emerge nel momento in cui il datore di lavoro si appresta a distaccare per lunghi periodi ovvero a trasferire il proprio dipendente all’estero; in quella occasione egli dovrà tenere in considerazione il fattore relativo alla residenza fiscale del lavoratore, disciplina contenuta negli articoli 2 e 3 del d.P.R. 917/1986.
Leggi tutto
La collaborazione coordinata e continuativa è un’ipotesi di lavoro autonomo caratterizzata dall’obbligo del collaboratore di svolgere, in via continuativa, una prestazione prevalentemente personale a favore del committente ed in coordinamento con quest’ultimo.
Questo tipo di rapporto di lavoro, definito parasubordinato, si differenzia dal lavoro dipendente per l’assenza del vincolo di subordinazione, come pure dal lavoro autonomo in senso stretto, inteso come esercizio di arte o di professione, e dall’attività imprenditoriale, posto che manca un’organizzazione di mezzi.
Le questioni legate a Diversity, Equity & Inclusion (DE&I) sono oggetto di studio a partire da molteplici prospettive disciplinari.
In ambito aziendale, la gestione di DE&I consiste nel riconoscere e valorizzare le molteplici qualità e caratteristiche che vanno a formare l’identità unica di ciascuna persona sul posto di lavoro.
A livello manageriale ciò si traduce in un processo strategico di ottimizzazione del potenziale e del talento di tutte le persone nell’organizzazione al fine di creare un ambiente inclusivo e allo stesso tempo di contribuire a raggiungere gli obiettivi organizzativi.
Il tema DE&I sta crescendo di importanza in Italia sulla spinta di fenomeni quali cambiamenti sociodemografici, iniziative esemplari di aziende multinazionali, obiettivi dell'Agenda 2030 e criteri ESG, rinnovate aspettative verso sostenibilità e bilanciamento vita privata-professionale generate dalla pandemia COVID-19.