ISPER HR Review
Settimanale sul mondo HR
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In generale, nel nostro ordinamento il lavoratore deve essere assegnato alle mansioni per le quali è stato assunto, o a mansioni equivalenti o perlomeno a mansioni diverse ma riconducibili al medesimo livello di inquadramento contrattuale del dipendente.
L’evidente ratio della norma è garantire la tutela della professionalità e del know-how del lavoratore che subirebbe una illegittima compressione e deterioramento, laddove il datore di lavoro lo adibisca definitivamente a mansioni inferiori.
Tuttavia, la richiesta del datore di lavoro di svolgere attività di livello inferiore rispetto a quelle previste dal contratto di lavoro individuale, non costituisce un effettivo demansionamento per il lavoratore, laddove la richiesta di svolgimento di mansioni inferiori, rispetto a quelle per cui è stato assunto, non comporti una modifica totale delle mansioni originarie.
Il Codice civile all'articolo 1751 bis prevede l'istituto del patto di non concorrenza anche nel rapporto di agenzia stabilendo una serie di condizioni per la sua validità.
Ed anche la determinazione del corrispettivo è demandata alla contrattazione tra le parti tenendo conto degli accordi economici nazionali di categoria.
Lo stesso articolo prevede, poi, che l'erogazione del corrispettivo avvenga in occasione della cessazione del rapporto.
Ma, ancorché la disposizione legislativa preveda che l'erogazione dell'indennizzo avvenga alla cessazione del rapporto, si può prospettare il caso in cui il corrispettivo del patto di non concorrenza venga anticipato in corso di rapporto.
In questo momento storico il parlare di produttività affascina le organizzazioni, consapevoli che si tratta di un elemento cruciale nella vita delle aziende e non solo.
La produttività, che non è necessariamente delle aziende profit, ma anche delle no profit e delle organizzazioni istituzionali (in quanto tutte hanno obiettivi da raggiungere), rappresenta un tema vasto che racchiude anche molti profili sia di quella che si definisce faccia soft delle risorse umane, ad esempio quello dell’appartenenza, sia di quella hard.
Uno degli istituti che più si presta a non avere criteri sicuri è quello del patto di non concorrenza nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato.
È ormai invalso l'uso da parte dei lavoratori che passano alla concorrenza, pur essendo sottoposti ad un patto di non concorrenza, d'impugnare l'accordo deducendone la nullità e così ottenendo giudizialmente di non essere sottoposti al vincolo…
Il contratto di lavoro intermittente, definito anche “a chiamata”, costituisce una tipologia contrattuale, disciplinata da ultimo dal D.lgs. 81/2015, secondo la quale il lavoratore si pone a disposizione del datore di lavoro che ne può utilizzare la prestazione lavorativa in modo discontinuo o intermittente.
Tale tipo contrattuale può essere stipulato sia a tempo indeterminato, sia a tempo determinato.
Il D.lgs. 81/2015 prevede che Il lavoro a chiamata non possa essere stipulato dalle aziende che non hanno proceduto alla redazione del documento di valutazione dei rischi (DVR), previsto dal Testo Unico Sicurezza sul lavoro.
La ratio di tale divieto è diretta alla più intensa protezione di quei lavoratori rispetto ai quali la flessibilità d'impiego riduce la familiarità con l'ambiente e gli strumenti di lavoro.