Attivare le 4 energie del “femminile”
Attivare le 4 energie del “femminile” per il benessere personale e professionale1
Nel mio lavoro di formatrice aziendale sui temi dell’ intelligenza emotiva applicata allo sviluppo delle competenze di genere, osservo, ogni giorno, quanto sia importante lavorare su due fronti. Da una parte, occorre creare una cultura che valorizzi, all’interno di ogni organizzazione, le risorse di genere, favorendo valori, codici comunicativi e azioni misurabili a sostegno degli obiettivi di parità, integrazione e inclusione. In questa direzione vanno i recenti interventi normativi dedicati ai temi della certificazione di genere e le proposte formative già strutturate nella collana di corsi Human - Lavorare al femminile https://www.human-academy.eu/Lavorare-al-Femminile/Default.htm.
D’altra parte, però, occorre anche lavorare sulle persone, per disinnescare le credenze limitanti e gli stereotipi che offuscano la visione del talento individuale e della sua via di realizzazione.
Occuparsi del “femminile” vuol dire prendersi cura anche dei modelli di esistenza e di comportamento inconsci, che risiedono nella vita di ogni donna (e uomo).
Alcuni sono frutto di copioni familiari o di adattamenti al contesto, altri hanno radici ancor più antiche. In molte tradizioni spirituali si parla del Principio Femminile come di una sostanza arcaica, generativa e multiforme di cui è costituito lo stesso Universo. Nelle società matriarcali arcaiche era, infatti, il Principio Femminile a guidare la società umana.
Ma quel che a noi interessa, in questo contesto, è riconoscere che ogni donna è dotata di quattro aspetti universali dell'energia femminile: sono veri e propri "abiti energetici" che è possibile indossare e togliere. Sono più attivi in alcune fasi della vita (sia anagraficamente che evolutivamente) e possono essere percepiti con maggior forza in alcuni contesti e situazioni.
Spesso ci si limita ad agirne uno o due, quelli più familiari. Ma quando tutte le declinazioni dell’energia femminile sono accolte e agite consapevolmente, si è in grado di esprimere appieno il proprio potenziale e raggiungere i propri obiettivi personali e professionali, senza disperdere energie preziose in autocondizionamenti o per corrispondere a stereotipi imposti da altri.
Cosa sono gli archetipi e come agiscono in noi
Le quattro forme di energie a cui si fa riferimento sono quella della Fanciulla, della Madre, dell’Incantatrice e della Saggia guaritrice e sono anche conosciute come archetipi, ovvero pattern, o schemi universali che l’inconscio riconosce come modelli e che, inconsapevolmente, tende a mettere in atto.
Gli archetipi, diceva James Hillmann , sono “i modelli più profondi del funzionamento psichico, come le radici dell’anima, che governano le prospettive attraverso cui vediamo noi stessi e il mondo”. Ce ne ha parlato C.G. Jung, che ha coniato il concetto di inconscio collettivo2 e ce ne parla ancora la mitologia classica, ampiamente contemplata da Jean Bolen nei bellissimi libri Le dee dentro la donna - Astrolabio Ubaldini - 1991 e Gli dei dentro l’uomo - Astrolabio Ubaldini - 1994.
In questo articolo mi ispirerò, anche allo studio degli archetipi femminili di Miranda Gray (nel testo Il risveglio dell’energia Femminile - PM edizioni 2020) e al prezioso contributo di Monica Canducci (nel testo Il corpo sacro - 2021), con l’obiettivo di restituire strumenti adatti a mettere in connessione i bisogni personali e le richieste del contesto (familiare, organizzativo, sociale).
La fanciulla in azione
Immaginate una giovane ragazza dinamica, indipendente, in contatto con la propria autenticità e non contaminata dall’influenza degli altri. La Fanciulla è fiduciosa e sicura di sé e lavora sulla propria crescita personale con rigore e passione, non ha paura del cambiamento ed è disposta a creare una nuova strada per sé stessa nella vita.
Nella fase della Fanciulla (anagraficamente collocabile fino ai 30 anni di età), la Mente pensante diventa dominante. La Fanciulla è logica e razionale e più incline a ideali intellettuali rispetto ad approcci più empatici o intuitivi.
La fase della Fanciulla è una fase in cui ci si sente giocose, ci si accontenta di cose semplici e si valorizza molto la libertà. La Fanciulla promuove obiettivi auto-orientati che in molte donne possono generare sensi di colpa. Per esempio, iniziare in giovane età una brillante carriera professionale potrebbe, come normalmente accade, ritardare l’età in cui ci si sente pronte a dedicare il proprio tempo energetico anche alla famiglia, momento in cui sarà sicuramente necessario raddoppiare gli sforzi e rallentare il passo.
Se l’Archetipo è in equilibrio, gli obiettivi vengono raggiunti facilmente. La creatività della Fanciulla è in grado di plasmare il caos e di creare strutture funzionali. Anche il gioco è un modo per entrare in empatia con gli altri (in ogni contesto).
Questa fase richiama la primavera e la mattina, periodo in cui, chi si trova in questa fase, può sentirsi più ispirata, energica ed efficiente.
L’energia della Fanciulla è molto legata all’elemento Fuoco, che peraltro è un Elemento “maschile”. Il Fuoco è l’Elemento che rappresenta per eccellenza la trasformazione, il cambiamento di stato, non solo dal punto di vista di fenomeni fisici e fisiologici, ma anche emotivamente.
Le donne che riconoscono molto forte l’energia della Fanciulla possono utilizzarla evolutivamente per creare nuovi schemi e entrare in contatto con i propri bisogni profondi con pensiero lucido e azioni concrete.
Nel contesto professionale sarà possibile agire l’energia della Fanciulla per far partire progetti nuovi, per attivare un cambiamento importante di status o di mind-set, per riconoscere i propri meriti e farli valere, per valorizzare il cambiamento come costante.
La madre compassionevole
L’archetipo della Madre rappresenta le energie della pienezza, della completezza, dell’equilibrio e dello splendore esteriore. La spinta all’azione e all’autodeterminazione della Fanciulla si è ammorbidita e si è trasformata in una disponibilità a generare e a prendersi cura dei figli della terra, con generosità.
La troviamo al suo massimo dai 25 ai 45 anni d’età ed è potenziata dalla stagione estiva e dall’abbondanza della natura. La Madre si rivolge alle altre persone con compassione ed empatia, con l’obiettivo di creare relazioni e si realizza nel donare e accudire.
Nella fase della Madre è dominante la Mente emotiva che porta a spostare l’energia dal grembo verso il cuore, ma la Madre rappresenta anche l’ideale più stereotipato della visione del Femminile: un’eccessiva identificazione in questa fase porta al sacrificio di sé, all’offerta di un aiuto sproporzionato o alla surroga dei bisogni degli altri.
Questo aspetto non va sottovalutato anche nel contesto professionale, in cui occorre uscire, ormai, dalla dicotomia mamma/manager, per integrare le qualità dell’archetipo materno in modalità di comunicazione inclusive, che valorizzino le relazioni, la fiducia e la disponibilità e costruiscano dinamiche virtuose di engagement ed empowerment.
Tuttavia, incarnare troppo le energie della Madre toglierà spazio a far crescere l’amore verso gli obiettivi di crescita personale, che potrebbero, invece, ampliare la possibilità di espansione e connessione con il mondo.
È, quindi, importante, soprattutto nel contesto professionale, mantenere la focalizzazione su un livello di relazione adulto-adulto, senza scambio di ruoli: la leadership femminile inclusiva, non è una leadership materna. Ha a cuore il benessere e la crescita delle risorse, ma non si sostituisce ad esse, né si propone scopi educativi.
L’energia creativa della Madre consente, invece, di mettere armonia nelle relazioni, di ammorbidire l’energia iperattiva della Fanciulla e di valorizzare l’individualità, di utilizzare ascolto ed empatia per raccogliere informazioni. Per attivarla occorre avere più compassione per sé stesse e lasciare andare ciò che non si è riusciti ad ottenere.
L’elemento collegato a questa energia è l’Acqua, elemento femminile per eccellenza, che, da sempre, rappresenta la sfera dei sentimenti e delle emozioni.
L’Acqua è un elemento instabile che risponde piuttosto rapidamente alle sollecitazioni: per le sue caratteristiche, infatti, si presta a rappresentare eventi dal significato opposto. Conseguentemente, le emozioni potrebbero presentarsi in una dimensione polarizzata, soprattutto se non padroneggiate.
L’Acqua non ha forma propria, prende quella del contenitore in cui si raccoglie: da qui il significato di influenzabilità e di adattabilità attribuito a questo elemento. L’Acqua rappresenta anche la parte inconscia nei suoi due aspetti, sia quello che contribuisce ad assorbire (come per osmosi) e a mantenere schemi dei quali non si è consapevoli, sia quello attraverso il quale è possibile attingere ad un piano più ricco di possibilità.
L’energia positiva della Madre aiuta le donne ad abbracciare la bellezza della femminilità, ad ampliare la propria forza emotiva, a lavorare sul concetto di fertilità (rendere fecondo) con energia espansiva.
Dal punto di vista professionale aiuta a far crescere le progettualità evolutive, a usare l’empowerment per valorizzare le risorse di team, a sostenere con fiducia vision e mission.
L’Incantatrice creativa
L’archetipo dell’Incantatrice (o Maga) incarna l’energia della trasformazione e dell’intuizione. L’Incantatrice ha il colore dorato della terra in autunno ed è dotata di un potere “magico” e attento ai propri bisogni. È bella, seduttiva, potente e autonoma e tende a non porsi limiti.
Molte donne in questa fase (che raggiunge il suo apice tra i 45 e i 60 anni) entrano in difficoltà, perché vivono la fase dell’Incantatrice negata. Per equilibrare le sue energie occorre, invece, accettare il bisogno di quiete, per evitare che il cervello attivi una risposta di attacco di fronte al “pericolo del lasciare andare” e alla paura del cambiamento.
L’incantatrice porta con sé l’energia di rabbia, che è la parte meno evoluta dell’energia di potenza. Se non si riesce a rallentare, potrebbero crearsi squilibri e sbalzi d’umore, attività compulsiva, isolamento, ansia e senso di abbandono.
L’Incantatrice accolta dona, invece, un profondo bisogno di fare spazio, di tagliare via i rami secchi e il potere di manifestare. Può regalare una creatività compulsiva. La cosa importante è dirottare le energie creative su di un progetto e sperimentare la gioia di seguire l’intuizione, senza limiti.
La chiave di questa energia è il recupero del rapporto con il corpo, l’amore per se stesse e l’auto accettazione.
Questa fase è portatrice di un’energia riflessiva e di trasformazione: è un momento perfetto per iniziare a tirare le somme della propria vita personale e professionale e porsi la fatidica domanda “Che altro potrei fare, che non ho ancora fatto?”.
L’Elemento che più di ogni altro è rappresentativo dell’energia dell’incantatrice è l’Aria, connessa con i concetti di spazio, leggerezza, libertà, ispirazione.
Non a caso l’Aria simboleggia l’immaginazione, legata, come sappiamo, all’emisfero destro del cervello, che possiede abilità di sintesi e “parla” il linguaggio non verbale delle analogie, dei simboli e delle metafore.
Quando ciò avviene, la ricettività (a livello inconscio ed emotivo) aumenta, perché si è meno giudicanti, meno critiche e più creative.
L’obiettivo di questa energia è quello di lavorare sulle credenze da trasformare, per liberare inibizioni, restrizioni, paure e modelli ego-riferiti.
Professionalmente la possiamo mettere a terra per facilitare la trasformazione di processi ormai vetusti, per ristrutturare schemi di pensiero, per attivare la creatività del mettere insieme esperienze consolidate in una nuova visione, per fermarsi un attimo e attivare uno sguardo “dall’alto”.
La Saggia guaritrice (Crona)
La Crona porta con sé l’energia dell’equilibrio, della quiete, del letargo, legata alla forza vitale in ritiro (l’età anagrafica cui è collegata è quella che inizia dopo i 60 anni).
La Crona è l’antica Saggia guaritrice e dona l’opportunità di lasciarsi alle spalle il proprio bagaglio emotivo, in cambio di una nuova consapevolezza interiore: mostra che è possibile guarire ed essere guarite energeticamente e andare nella direzione della propria realizzazione spirituale.
Accettare la mente tranquilla, la lentezza, la mancanza di desideri, consente di sperimentare l’unità spirituale con l’Universo. Per alcune donne questa fase può essere consolatoria, per altre invalidante, perché legata all’esigenza di riposo fisico.
Viviamo, infatti, in un mondo profondamente ancorato alle energie archetipiche della Fanciulla e ciò rende molto difficile non essere produttive o non essere abbastanza brave.
La creatività della Crona sta nella quiete e nel vuoto e porta con sé un sentire delicato, nutrito da una profonda intuizione. Accogliere questa fase nel quotidiano significa connettersi ad un agire senza sforzo, ad un so-stare che richiede presenza e concentrazione.
L’energia della Crona è legata all’inverno, periodo in cui dedicarsi idealmente alla scrittura, alla pittura, o ad altre attività creative. È il momento in cui mangiare cibi facilmente digeribili, stare al caldo e al riparo. Ed è anche il momento per lasciar andare le emozioni stagnanti, di prendersi una pausa e assorbire e reintegrare le nuove informazioni.
Nel corpo, l’energia della Crona è legata all’Elemento Terra, che, tra i quattro Elementi, è quello più lento a manifestare reazioni, necessitando anche di maggior numero o intensità di stimoli. Inoltre, la Terra è un elemento plastico che tende a mantenere, a differenza degli altri Elementi, la forma che assume.
Nella mappa del nostro corpo, l’Elemento Terra si attribuisce alla struttura della colonna vertebrale, del bacino, alle gambe e ai piedi, che esercitano la funzione di sostegno diventando le vere e proprie radici dell’essere umano.
Anche il radicamento e il mantenimento di un’abitudine o di uno schema, sia esso legato ad una reazione emotiva, che al consolidarsi di qualunque processo o memoria, appartengono all’Elemento Terra.
L’obiettivo di guarigione della Saggia Crona è, dunque, lasciare andare attraverso il perdono e coltivare spiritualità e intuizione, saggezza interiore e connessione con l’anima che si prepara ad un nuovo ciclo (anche metaforicamente nel passaggio dall’Inverno, in cui questa energia è più presente, alla Primavera, in cui prevale l’energia della Fanciulla).
Professionalmente è possibile utilizzare l’energia della Crona per comunicare con chiarezza e autorevolezza ciò che si osserva accadere, per formare giovani risorse e dedicarsi ad altro, per riconoscere il proprio standing e agirlo senza sforzo, per indugiare nell’energia dell’attesa fiduciosa, per fare rete ad alto livello.
Conclusioni
Tutte le donne hanno la possibilità di vivere in armonia i quattro archetipi. E lo stesso vale per gli uomini, cui magari in altra sede, sarà opportuno dedicare analoga riflessione.
Le età anagrafiche, le stagioni, i bisogni del momento potrebbero influenzare l’attivazione di ciascuna delle quattro energie e rendere più o meno facile lasciarsi ispirare da esse. Quel che conta è sempre la consapevolezza. Riconoscere la forza, le differenze e il potenziale evolutivo di ciascuna di esse consente di trarne il meglio e di accettarle.
Per integrare i quattro archetipi è però importante chiedersi di cosa si ha bisogno e dare spazio ad una pratica quotidiana di almeno 10 minuti per ciascuna delle energie esaminate.
Per attivare l’energia della Fanciulla si potranno svolgere compiti intellettuali e praticare attività fisica. Per attivare l’energia della Madre, concentrarsi sul cuore attraverso attività di cura di persone o cose (piante, casa, ecc.). Per attivare l’energia dell’Incantatrice, sarà interessante intraprendere progetti creativi e dedicare tempo ad attività contemplative. Per attivare l’energia della Saggia Crona sarà opportuno riposare, meditare, restare in ascolto (e non fare).
Il lavoro interiore di riconnessione a tale potenziale potrebbe richiedere indubbiamente tempo e allenamento costante, ma potrebbe portare maggiore consapevolezza alle donne (soprattutto in termini di riconoscimento di bisogni, credenze limitanti e aspettative stereotipate), consentendo loro di disinnescare i condizionamenti sociali e culturali.
Potrebbe consentire, però, anche agli uomini, una differente consapevolezza delle risorse di entrambi i generi, abilitando l’attivazione di un Principio Maschile chiaro, diretto e orientato alla manifestazione (senza prevaricazioni), nel rispetto e nell’integrazione del Principio Femminile.
Note
- L’articolo costituisce l’ampliamento di una serie di riflessioni che ho avuto il piacere di condividere on line in uno speech tenuto nel corso della manifestazione 4 Weeks for Inclusion il 15 novembre 2022, in collaborazione con l’Associazione no profit DRESS for SUCCESS.
- L'inconscio collettivo, secondo Jung, rappresenta un contenitore psichico universale, vale a dire quella parte dell'inconscio umano che è comune a quello di tutti gli altri esseri umani. Esso contiene gli archetipi, cioè le forme o i simboli che si manifestano in tutti i popoli di tutte le culture.
Articolo scritto per "ISPER HR Review" - n° 155 dell'8 Marzo 2023 - da Rossella Cardinale
Foto di Alicja da Pixabay
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