ISPER HR Review
Settimanale sul mondo HR
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La Corte di Cassazione, con ordinanza del 14 maggio 2020 n. 8948, ha riconosciuto l’indennizzabilità delle patologie psichiche provocate da condotte vessatorie perpetrate ai danni del lavoratore da parte del datore di lavoro, dei superiori gerarchici o dei colleghi, altrimenti definite mobbing. Tale fenomeno, invero, volto ad estromettere il prestatore di lavoro mobbizzato dal contesto lavorativo, e che può provocare lo sviluppo di conseguenze negative di ordine psico-fisico, è ritenuto risarcibile quale violazione dell’art. 2087 c.c.…
Leggi tuttoIl mobbing consiste in una serie di atti o comportamenti vessatori, protratti nel tempo, nei confronti di un lavoratore da parte dei componenti dell’ufficio o dell’unita` produttiva in cui e` inserito o da parte del superiore gerarchico, con intento di persecuzione ed emarginazione finalizzato all'obiettivo primario di escludere la vittima dal gruppo, in alcuni casi anche al fine di indurlo alle dimissioni…
Leggi tuttoL’intervento della Cassazione (la quale ha, peraltro, confermato la giurisprudenza già formatasi sul punto: cfr., tra le altre, Cassazione, 6 agosto 2014, n. 17689; Cassazione, 17 gennaio 2014, n. 898) si rivela di particolare importanza: manca, infatti, nel nostro ordinamento una tipizzazione di tale fattispecie da parte del Legislatore, che ha, quindi, di fatto, demandato alla giurisprudenza il compito di colmare tale lacuna normativa.
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