Mensile
ISPER PROSPETTIVE HR
Riflessioni per interpretare il cambiamento
Ispirati da:
• Massimo Mercati, L’impresa come sistema vivente. Valori, cultura e sostenibilità, Torino, Aboca Edizion, 2020.
• Innocenti Laura, Valorizzare la diversità. Creare benessere individuale e successo organizzativo attraverso l’inclusione, Milano, Franco Angeli, 2024.
• Basile Gianpaolo & Tani Mario, Il ruolo della sostenibilità e della community nei nuovi modelli di ecosistema innovativo, Padova, CEDAM, 2024.
Nel panorama contemporaneo della sostenibilità organizzativa, tre opere delineano un percorso complementare che unisce visione, cultura, strumenti e partecipazione.
Ciò che accomuna questi testi è l’idea che la sostenibilità non si esaurisca nella rendicontazione o nell’adesione formale a principi ESG, ma che sia un sistema vivente di relazioni, alimentato da valori, persone e scelte coerenti nel tempo.
La newsletter ISPER Letture HR n. 39 – Settembre 2025, a cura di Rossella Cardinale, mette al centro il tema dello storytelling come strumento di valorizzazione dei ruoli professionali.
Partendo dal libro L’arte dello storytelling di Kindra Hall, viene sottolineato come la narrazione non sia un accessorio comunicativo, ma un metodo strategico capace di attrarre clienti, motivare i team, influenzare stakeholder e trasformare le organizzazioni.
Le storie – del valore, del fondatore, dello scopo e del cliente – diventano risorse decisive anche per gli HR, che possono così trasformare job description impersonali in racconti motivanti e attrattivi.
In questo numero estivo della newsletter ISPER, proponiamo tre romanzi finalisti al Premio Strega 2025, scelti per accompagnare HR, formatori, coach e chiunque lavori con le persone in un viaggio narrativo fuori dal consueto.
Le storie di Rasy, Terranova e Bajani non parlano direttamente di lavoro, ma raccontano con profondità la costruzione dell’identità, le relazioni familiari e la possibilità di trasformazione.
Letture che, pur nella finzione, offrono spunti autentici per comprendere meglio sé stessi e gli altri, anche nei contesti organizzativi.
Perché raccontare, e ascoltare, resta uno strumento potente di evoluzione.
In questi ultimi anni, chi si occupa di Risorse Umane lo sa bene: attrarre e trattenere persone non è più solo una questione di retribuzione o benefit. Le persone - soprattutto i giovani, ma non solo - cercano organizzazioni che parlino la loro stessa lingua in termini di valori.
Ma come si costruisce un’organizzazione capace di trattenere le sue persone migliori e di attrarne di nuove, in modo coerente con i propri valori?
Abbiamo esplorato dati, ricerche e osservatori autorevoli per provare a rispondere.
E quello che emerge è un quadro complesso, ma chiaro.
Nel contesto lavorativo odierno, le dipendenze comportamentali – spesso invisibili – minacciano il benessere organizzativo.
Workaholism, uso compulsivo dei social e abuso di sostanze sono dinamiche in crescita, soprattutto tra le donne, spesso ostacolate dallo stigma e dalla mancanza di supporto.
L’articolo invita a riconoscere queste fragilità come segnali da accogliere, non da reprimere.
Le aziende possono fare la differenza promuovendo una cultura della cura e della prevenzione, anche attraverso una formazione HR sensibile alle differenze di genere.