Mensile
ISPER PROSPETTIVE HR
Riflessioni per interpretare il cambiamento
Ogni organizzazione - proprio come ogni essere umano - si trasforma nel tempo ed è destinata a evolvere attraverso tappe di
crescita che comportano il raggiungimento di livelli di maturità progressivi.
È indispensabile quindi per le organizzazioni padroneggiare nuovi strumenti che permettano di riconoscere il punto evolutivo nel quale si trovano e la visione trasformativa che si prefiggono, con l'obiettivo di prenderne consapevolezza, leggere il passato per traghettarsi nel futuro e accompagnare le persone a farlo
“La ricerca eroica equivale a dire sì a se stessi, e a divenire più pienamente vivi e più efficienti nel mondo”.
Carol S. Pearson è una psicologa analista che si occupa di leadership, e con questa frase ci porta dritti nel cuore del suo libro,
alla scoperta dei dodici archetipi da attivare per intraprendere il viaggio più importante: quello alla ricerca del proprio sé.
Lo psicologo statunitense Wayne W. Dyer diceva “Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile”.
Avete mai riflettuto davvero sul potere della gentilezza?
Su quante cose possono cambiare, in meglio, nella nostra vita e in quella di chi ci circonda?
Le organizzazioni non possono più ignorare la necessità di mettere al centro la cura delle persone e delle relazioni, promuovendo azioni concrete e misurabili a sostegno del benessere organizzativo.
Nella definizione che ne dà il Ministero dell'Istruzione e del Merito “Per benessere organizzativo si intende la capacità di un'organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori che
operano al suo interno.
Studi e ricerche sulle organizzazioni hanno dimostrato che le strutture più efficienti sono quelle con dipendenti soddisfatti e un “clima interno” sereno e partecipativo.
Secondo il World Economic Forum (Gender Report Davos giugno 2023) ci vorranno ancora 131 anni per colmare il divario di genere
mondiale e in Italia la situazione è ancora peggiore, poiché il nostro si colloca al 79° posto su 146 paesi nel Mondo (nel 2022 era al 63°) ed è scesa dal 25esimo al 30esimo posto su 35 Paesi europei.
E soprattutto, nonostante che i paesi europei siano stati proattivi nel sostenere politiche come il congedo di paternità e le quote di genere per i consigli di amministrazione delle imprese, misurare l'efficacia di queste iniziative si è rivelato difficile.
La legge che ha introdotto la certificazione di genere L. n. 162/2021 e la conseguente prassi UNI PdR 125/2022 sono state sicuramente l'occasione per ripensare le opportunità di sostenere politiche a sostegno della parità.