ISPER HR Review
Settimanale sul mondo HR
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ISSN 3035-4420 - ISPER HR Review [Sitoweb in aggiornamento settimanale]
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L’ordinanza in commento si inserisce nel filone delle pronunce volte a delimitare il perimetro applicativo dell’art. 100 c.p.c., riaffermando la funzione di questa disposizione come condizione di serietà e di proporzionalità dell’accesso alla tutela giurisdizionale.
La Corte di cassazione ne fa applicazione in un caso peculiare, in cui il datore di lavoro aveva tentato di utilizzare il processo non per la tutela di un diritto leso, ma come strumento di verifica preliminare dell’esistenza di presupposti fattuali di un eventuale illecito disciplinare.
Quello che presentiamo è un case study: un percorso di formazione e co-progettazione narrativa realizzato con un gruppo di aziende di servizi, impegnate a reclutare una figura considerata poco attrattiva.
Il valore del case study non sta solo nel risultato finale, ma nel metodo, che può essere replicato in altri contesti HR.
Una recente sentenza della Suprema Corte di cassazione afferma che un lavoratore affetto da una malattia particolarmente grave, che non concorre alla formazione del periodo di comporto, non può comunicare all’azienda il proprio stato di salute tramite frammentari messaggi di whatsapp.
La corretta gestione delle assenze per gravi patologie comporterà l’onere per il lavoratore di comunicare il proprio stato patologico attraverso canali formali e con documentazione medica completa e precisa.
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente risposto ad un interpello relativo all’assoggettamento fiscale della NASpI.
L’Agenzia ha chiarito che l'indennità di disoccupazione NASpI non rientra nel regime fiscale agevolato per i lavoratori impatriati e per questo motivo le somme percepite a titolo di NASpI debbano essere tassate in maniera ordinaria.
Il tema dell’idoneità e dell’inidoneità alla mansione rappresenta uno dei punti di maggior tensione tra tutela del lavoratore e esigenze organizzative del datore di lavoro.
La vicenda decisa dalla Cassazione con l’ordinanza 11 settembre 2025 offre un’occasione utile per riflettere sul perimetro dei diritti e dei doveri delle parti e sulla concreta applicazione del principio degli “accomodamenti ragionevoli”.