ISPER HR Review
Settimanale sul mondo HR
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ISSN 3035-4420 - ISPER HR Review [Sitoweb in aggiornamento settimanale]
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La Legge 104/1992 tutela i diritti di quei lavoratori che assistono familiari affetti da una disabilità grave, garantendo loro la possibilità di fruire permessi retribuiti finalizzati all’assistenza del disabile.
Tuttavia, l'uso improprio e l’abuso dei permessi ex Legge 104 da parte del lavoratore può legittimare il licenziamento del datore di lavoro, integrando una violazione del dovere di diligenza e correttezza.
Sono cumulabili la carica di amministratore e l’attività di lavoratore subordinato di una stessa società di capitali, purché sia accertata, in base ad una prova di cui è necessariamente onerata la parte che intenda far valere il rapporto di lavoro subordinato (nel caso di specie l’ente previdenziale), l'attribuzione di mansioni diverse da quelle proprie della carica sociale e il vincolo di subordinazione, ossia l'assoggettamento, nonostante la carica sociale, al potere direttivo, di controllo e disciplinare dell'organo di amministrazione della società.
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Negli ultimi anni, le dinamiche lavorative hanno subito trasformazioni significative, influenzate da vari fattori come la globalizzazione, le innovazioni tecnologiche, la pandemia di COVID-19.
Questi cambiamenti hanno portato nuove sfide e opportunità per le organizzazioni e i loro dipendenti.
Questo articolo esamina l'evoluzione delle dinamiche lavorative, esplorando le principali sfide e opportunità.
La nostra epoca è caratterizzata da una mobilità lavorativa transnazionale che interessa sempre di più tutti i settori e tutte le attività lavorative.
Un freno a questo fenomeno di migrazione tecnologica, è sempre stato originato dal timore della perdita di benefici legati alla sicurezza sociale acquisiti dai lavoratori nel Paese di origine, soprattutto se questa migrazione interessa lavoratori provenienti da aree particolarmente evolute nell’ambito dell’assistenza e previdenza sociale.
Per questo motivo si è reso necessario disciplinare ed omogeneizzare sia sul piano giuridico che su quello previdenziale le diverse legislazioni sociali dei Paesi interessati a questi fenomeni migratori.
In generale, nel nostro ordinamento il lavoratore deve essere assegnato alle mansioni per le quali è stato assunto, o a mansioni equivalenti o perlomeno a mansioni diverse ma riconducibili al medesimo livello di inquadramento contrattuale del dipendente.
L’evidente ratio della norma è garantire la tutela della professionalità e del know-how del lavoratore che subirebbe una illegittima compressione e deterioramento, laddove il datore di lavoro lo adibisca definitivamente a mansioni inferiori.
Tuttavia, la richiesta del datore di lavoro di svolgere attività di livello inferiore rispetto a quelle previste dal contratto di lavoro individuale, non costituisce un effettivo demansionamento per il lavoratore, laddove la richiesta di svolgimento di mansioni inferiori, rispetto a quelle per cui è stato assunto, non comporti una modifica totale delle mansioni originarie.