Hai selezionato tutti gli articoli
Le collaborazioni coordinate e continuative ex art. 409, n. 3, c.p.c. e la fattispecie della c.d. parasubordinazione (parte 1)
Pasquale Dui e Luigi Antonio Beccaria
La collaborazione coordinata e continuativa è un’ipotesi di lavoro autonomo caratterizzata dall’obbligo del collaboratore di svolgere, in via continuativa, una prestazione prevalentemente personale a favore del committente ed in coordinamento con quest’ultimo.
Questo tipo di rapporto di lavoro, definito parasubordinato, si differenzia dal lavoro dipendente per l’assenza del vincolo di subordinazione, come pure dal lavoro autonomo in senso stretto, inteso come esercizio di arte o di professione, e dall’attività imprenditoriale, posto che manca un’organizzazione di mezzi.
Diversity, Equity & Inclusion: la prospettiva delle aziende italiane
Silvia Ravazzani - Alfonsa Butera
Le questioni legate a Diversity, Equity & Inclusion (DE&I) sono oggetto di studio a partire da molteplici prospettive disciplinari.
In ambito aziendale, la gestione di DE&I consiste nel riconoscere e valorizzare le molteplici qualità e caratteristiche che vanno a formare l’identità unica di ciascuna persona sul posto di lavoro.
A livello manageriale ciò si traduce in un processo strategico di ottimizzazione del potenziale e del talento di tutte le persone nell’organizzazione al fine di creare un ambiente inclusivo e allo stesso tempo di contribuire a raggiungere gli obiettivi organizzativi.
Il tema DE&I sta crescendo di importanza in Italia sulla spinta di fenomeni quali cambiamenti sociodemografici, iniziative esemplari di aziende multinazionali, obiettivi dell'Agenda 2030 e criteri ESG, rinnovate aspettative verso sostenibilità e bilanciamento vita privata-professionale generate dalla pandemia COVID-19.
È valida la conciliazione sottoscritta al di fuori della sede protetta?
Gli orientamenti contrastanti della Cassazione e le conseguenze per le aziende
Adlabor
Nel nostro Ordinamento le controversie individuali di lavoro possono essere definite mediante atti di conciliazione che contengono rinunce e transazioni e che permettono di evitare di ricorrere (e poi sottostare) ad una decisione del Giudice del Lavoro.
Affinché l’accordo intervenuto tra lavoratore e datore di lavoro possa essere immediatamente efficace e non più impugnabile occorre formalizzarlo in una sede c.d. “protetta”, cioè idonea a garantire presuntivamente la genuinità e spontaneità del consenso del lavoratore.
L’art. 2113 c.c. individua le sedi protette idonee a formalizzare una conciliazione “tombale”…
Lavoratore disabile e sospensione cautelativa dal servizio e dalla retribuzione, quali rischi?
Antonio Martinelli
La Corte di Appello di Milano, con sentenza del 15.11.2023, ha sancito il seguente principio: “Si ritiene che l’inadempimento dell’obbligo (datoriale), legislativamente imposto, di adottare “accomodamenti ragionevoli”, al fine di garantire il principio della parità di trattamento dei lavoratori disabili e consentire alla persona svantaggiata di svolgere attività lavorativa, configuri una discriminazione per ragioni di disabilità”. Tale principio origina dall’impugnazione della sentenza del Tribunale di Pavia da parte di un lavoratore disabile…
Leggi tuttoRISORSE UMANE
Manuale Completo
Elisabetta Crolla Gianolio
Da molti anni ormai stiamo assistendo a profonde trasformazioni sociali, tecnologiche e professionali dei ruoli all’interno delle organizzazioni.
La Direzione Risorse Umane, da funzione dedita prevalentemente ad attività burocratico-amministrative è divenuta funzione strategica per lo sviluppo dell’impresa, e ha contribuito all’evoluzione che ha visto l’impresa trasformarsi in un’organizzazione sempre più professionale.