ISPER HR Review
Settimanale sul mondo HR
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ISSN 3035-4420 - ISPER HR Review
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La fattispecie in esame descrive un’ipotesi di recesso esercitato dal datore di lavoro il quale, al di là della ragione formalmente addotta, nasconde, più o meno larvatamente, una forma di rappresaglia e “maschera” la propria volontà di espellere il lavoratore dall’organizzazione aziendale, dovuta a frizioni personali, trincerandosi dietro un motivo tipizzato dalla legge, diverso da quello reale…
Leggi tuttoIl furto o l’appropriazione di beni aziendali, seppure di valore irrilevante, viene ritenuto idoneo a ledere irrimediabilmente il vincolo fiduciario, in quanto, ai fini dell’accertamento per giusta causa, il licenziamento deve considerarsi sotto il particolare disvalore intrinseco della condotta, indipendentemente dalla modesta entità del danno che ne possa derivare…
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Il licenziamento per superamento del periodo di comporto del lavoratore disabile ingenera un contrasto giurisprudenziale circa la possibile configurazione di una discriminazione indiretta a favore del dipendente, in quanto il calcolo nel comporto delle assenze riconducibili allo stato di disabilità è idoneo ad ingenerare una ingiustificata penalizzazione del dipendente, il quale, incolpevolmente, subisce un trattamento deteriore nei riguardi dei colleghi non affetti da patologie invalidanti.
La giurisprudenza di merito è addivenuta a decisioni contrastanti sul punto specifico…
In tema di licenziamento del dirigente, motivato da ragioni oggettive/economiche, si assiste ad una generale compressione delle tutele del manager, sia in relazione a fattispecie di soppressione della mansione o del posto, sia in relazione a casi di ristrutturazione aziendale.
Il fenomeno è immediatamente percepibile e dà luogo a situazioni di estrema incertezza per i dirigenti che, in relazione ad un presupposto, generale e più favorevole trattamento normativo ed economico del loro rapporto di lavoro, sono i primi soggetti su cui cade l’attenzione dell’azienda in situazioni di esigenze generali di riduzione dei costi, sussistenti effettivamente ed accertabile…
La Corte di Cassazione ha ritenuto legittimo il licenziamento comminato dal datore di lavoro per assenza ingiustificata del lavoratore, ritenendo non valido il certificato medico redatto all’estero privo di apposita «Apostille», (ossia della formalità richiesta dalla Convenzione dell'Aja del 5 ottobre 1961), ovvero privo, in alternativa, della legalizzazione a cura della locale rappresentanza diplomatica o consolare italiana…
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