ISPER HR Review
Settimanale sul mondo HR
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ISSN 3035-4420 - ISPER HR Review [Sitoweb in aggiornamento settimanale]
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È noto che il patto di prova è una clausola che può essere apposta al contratto di lavoro ed ha la funzione di permettere a lavoratori e aziende di avere il tempo per valutare la reciproca convenienza all’instaurazione di un rapporto di lavoro.
Durante il periodo di prova, le parti possono decidere di recedere dal contratto senza obbligo di preavviso o indennità, come previsto dall’art. 2096 del Codice civile.
Il patto di prova nel contratto di lavoro, inoltre, deve avere forma scritta ed una durata massima non superiore ai 6 mesi e va stipulato prima dell’inizio del rapporto di lavoro…
Il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa propone un ciclo di 3 incontri gratuiti - fruibili separatamente oppure come un percorso integrato - dedicati al tema “Sviluppare le soft skills in azienda, con filosofia”…
Leggi tuttoLa dimensione internazionale ha ormai ridisegnato completamente i nostri mercati. La globalizzazione ha imposto nuove modalità strategiche e operative e nuove visioni nella gestione delle imprese. Fusioni, acquisizioni, joint venture o semplici task force internazionali hanno modificato profondamente il modo di fare affari e la gestione della multiculturalità, che un tempo era una caratteristica delle grandi aziende internazionali, oggi è ormai diventata la normalità anche per molte medie e piccole imprese …
Leggi tuttoLa questione, alquanto dibattuta e fonte di contenzioso, circa la mancata fruizione delle ferie da parte del dirigente (specie in alcuni comparti del pubblico impiego, ad esempio, Sanità) e circa la perdita conseguente del diritto alla relativa indennità sostitutiva/risarcitoria, soprattutto in occasione della cessazione del rapporto di lavoro, costituisce l’oggetto del presente intervento, mirato ad una esplicazione degli orientamenti attuali e contrapposti, non senza doverosi riferimenti alla materia dell’organizzazione aziendale…
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Le donne in Italia, pur costituendo una fetta preponderante del capitale intellettuale del Paese, lavorano di meno e, soprattutto, sono meno valorizzate sul posto di lavoro rispetto agli uomini.
Le donne che lavorano non solo sono meno degli uomini ma, soprattutto, difficilmente ricoprono incarichi di responsabilità.
Si tratta di fenomeni comuni anche agli altri paesi europei, ma che vede l’Italia in una condizione peggiore rispetto agli altri.
I recenti interventi normativi quale la Prassi UNI 125:2022 dedicata ai temi della certificazione di genere punta l’attenzione sulla portata strategica del tema della valorizzazione dei talenti di genere e di tutte le azioni a sostegno della parità, integrazione e inclusione…