Area
Cultura delle Risorse Umane

Topic
Psicologia del Lavoro

Angelo Zega

N° 176

13 settembre 2023

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Wellbeing coaching: impariamo
ad allenare il benessere
Quarta di quattro parti

Parte 4 - Allenare il wellbeing

Ci siamo lasciati la scorsa puntata con questo esercizio:

Il ricordo di un’esperienza di benessere

Parte prima:

Richiamate alla mente un’esperienza di benessere…

  • Qual era il contesto (il fuoco acceso, il tramonto sul mare, un whisky con gli amici,…)?
  • Quali emozioni/stati d’animo avete sperimentato (serenità, partecipazione, coinvolgimento…)?
  • Quanto di questa esperienza pensate sia dipeso da voi (dal vostro stato d’animo) e quanto da ciò di cui disponevate (da quello che avevate acquistato)?

Con quanta consapevolezza avete vissuto l’esperienza?

Parte seconda:

Rispetto all’esperienza di benessere individuata e successivamente al momento di riflessione…

  • Ritenete che di quel ricordo ne sia aumentata la consapevolezza?
  • Se sì di «cosa»?
    …delle emozioni, dei pensieri, delle relazioni…

Sono convinto che aumentare “trasversalmente e longitudinalmente” la consapevolezza su questo tipo di esperienze vissute e che stiamo vivendo, significa anche renderle ripetibili, oltre che metterci in grado, in futuro, di ricreare le condizioni per vivere altre esperienze di benessere.

In altre parole, questo permette di facilitare la creazione di un nuovo mindset, un nuovo spazio mentale dedicato al nostro benessere … un wellbeing mindset.

Una ulteriore considerazione: Il wellbeing ha per sua natura, come d’altronde quasi tutte le «faccende» umane, una componente esogena e una componente endogena.

Figura 1

Figura 2

Figura 3

Lo stato di benessere, dunque, non sembra essere determinato dal diventare più ricchi o dal possedere più cose, ma principalmente sembra dipendere da un modo diverso di pensare a noi, dal cominciare a prenderci veramente cura di noi stessi, dal cambiamento di abitudini e credenze errate, dal cominciare a pensare che ogni cambiamento migliorativo richiede impegno, lavoro e fatica.

Dobbiamo mantenere la barra dritta e allenarci con costanza e perseveranza per favorire il cambiamento del nostro mindset, supportati dalla consapevolezza di quanto sia importante avere rispetto di noi stessi: del nostro corpo e della nostra mente; perché, in sintesi, accettare la nostra singolarità, imparare a volerci bene, ad amarci e rispettarci, permette di amare e rispettare ciò che è diverso da noi, ciò che ci circonda … dalle persone all’ambiente.

In queste quattro puntate (1. False credenze [N. 168 del 31/5/23] - 2. Cosa è il wellbeing [N. 172 del 28/6/23] - 3. D.A.R.C.I. le palestre del wellbeing [N. 174 del 19/7/23] - 4. Allenare il wellbeing [N. 176 del 13/9/23]) ho raccontato la mia visione del wellbeing e come, per sperimentarne il vissuto, sia necessario compiere un percorso che, partendo da una dimensione prettamente individuale, curando le relazioni con il prossimo, giunga ad incidere sul contesto in cui si vive.

Solo con questa progettualità possiamo veramente parlare di wellbeing mindset.

Rimango fermamente convinto che il wellbeing sia una competenza e che, come tale, necessita di essere allenata e sviluppata per favorire un vissuto consapevole di esperienze, attraverso le quali, sperimentare l’importanza di imparare a volerci bene, ad amarci e rispettarci nella nostra unicità e “bellezza”, soltanto allora sarà possibile amare e rispettare ciò che ci circonda: le persone ed il contesto; solo allora sarà possibile sperimentare il benessere.

Articolo in quattro puntate (1. False credenze [N. 168 del 31/5/23] - 2. Cosa è il wellbeing [N. 172 del 28/6/23] - 3. D.A.R.C.I. le palestre del wellbeing [N. 174 del 19/7/23] - 4. Allenare il wellbeing [N. 176 del 13/9/23])


Articolo scritto per "ISPER HR Review" - n° 176 del 13 Settembre 2023 - da Angelo Zega

Immagine di apertura: Foto di Ralf Kunze da Pixabay
Frecce: elaborazione su foto di Veronica Bosley da Pixabay