Wellbeing coaching: impariamo
ad allenare il benessere
Terza di quattro parti
Parte 3 - D.A.R.C.I. Le palestre del wellbeing
Abbiamo evidenziato nella scorsa puntata le quattro dimensioni dove è possibile insediare, innestare il benessere:
- La sfera fisica
- La sfera motiva
- Lo spazio relazionale
- La sostenibilità ambientale e la solidarietà
Ma quali sono gli ambiti per poter sviluppare consapevolmente e mediante il costante allenamento, i pensieri e i comportamenti che quotidianamente dobbiamo produrre e mettere in atto, idonei alla cura del nostro benessere?
Lo studio dell’argomento mi ha aiutato ad implementare il modello con possibili ambiti, possibili palestre dove poter allenare i pensieri ed i comportamenti mediante azioni mirate al Wellbeing.
Questo, tra l’altro, è anche supportato dalle neuroscienze le quali, e lo vedremo più avanti, hanno evidenziato come l’attivazione di determinati comportamenti favoriscano la produzione di neurotrasmettitori che ci fanno sentire bene.
Come dicevo, l’analisi e lo studio della letteratura sul wellbeing mi ha aiutato ad individuare 5 palestre che abbiamo denominato:
Questo è un acronimo evocativo, non ha alcuna valenza gerarchica ma assolve ad una funzione molto importante, possiede in sé l’idea di dare valore a ciò che facciamo per il nostro benessere:
DONARE
Donare per solidarietà, sorridere, dire grazie, dare feedback, fare volontariato, allenare la gentilezza…
È forse l’ambito in cui con più facilità è possibile sperimentare con immediatezza la sensazione di benessere, felicità, gioia.
L’azione di donare qualcosa a qualcuno libera ossitocina ci fa sentire importanti e questo stimola anche la produzione di serotonina.
ATTIVARSI
Essere attivo, mobilitarsi per i valori in cui si crede, fare attività fisica più idonea al proprio livello di mobilità (correre, nuotare, camminare, ballare…), questo determina uno stile di vita più sano e crea i presupposti per il benessere fisico.
Attivarsi nel rispetto dell’ambiente, del gruppo o della comunità genera uno stato fisico di benessere e contribuisce all’auto-realizzazione e libera endorfine.
RELAZIONARSI
Investire in relazioni, costruire connessioni - ponti, varchi -, al lavoro con gli amici...
È forse la palestra centrale dove allenare il nostro benessere.
La storia insegna che la punizione peggiore che un uomo possa infliggere ad un altro uomo è l’isolamento.
Per noi esseri umani è essenziale investire in relazioni, costruire connessioni e legami emotivamente coinvolgenti, ciò mette in moto la produzione di serotonina, di ossitocina e, a seconda delle situazioni: endorfine se in movimento (ballare, cantare, ecc.), ovvero gaba se in relax.
CURIOSARE
Essere curioso, osservare l’insolito, apprezzare ed apprendere dalle diversità invece di averne timore. Avere consapevolezza del mondo che ci circonda…
Il mantenimento di un atteggiamento di apertura ed esplorazione nei riguardi del mondo e del non conosciuto, attivare comportamenti atti a farci scoprire cose nuove (atteggiamento dell’esploratore) ci fa sentire bene, libera adrenalina.
Essere attivi e pieni di energia permette di porci degli obiettivi quotidiani e quindi produrre dopamina, ciò favorisce un profondo stato di benessere.
IMPARARE
Continuare ad apprendere, imparare qualcosa di nuovo (suonare uno strumento, cucinare), riscoprire vecchi interessi…
La messa in atto di comportamenti a ciò orientati, favorisce la produzione di dopamina, ciò esercita un’influenza positiva sul cervello e sullo stato di benessere, permettendoci di accrescere la fiducia in noi stessi e sulle nostre capacità/potenzialità, incrementando anche la produzione di serotonina.
Dopamina, serotonina, ossitocina, endorfine, adrenalina, gaba & Co. sono i nostri “antidepressivi” fisiologici, sostanze chimiche autoprodotte, chiamati neurotrasmettitori, cosiddetti “ormoni della felicità”, ci aiutano a combattere lo stress e ad affrontare situazioni difficili.
Ci tengono alla larga dall’ansia e dalla tristezza, favoriscono il buonumore, contribuiscono in modo determinante a farci sentire meglio.
Se alleniamo con costanza il nostro benessere, utilizzando le palestre del D.A.R.C.I., produrremo in maggior quantità questi magnifici ormoni e saremo quindi sempre più pronti e capaci ad affrontare le sfide quotidiane e gestire al meglio problemi e conflitti.
Vediamoli un po' più in dettaglio...
DOPAMINA
Questo neurotrasmettitore è legato soprattutto alla sensazione di soddisfazione, di sollievo, dona un senso di piacere.
Un livello basso di dopamina può farci sentire demotivati e ci porta a procrastinare.
Questa sostanza si eleva quando ci poniamo obiettivi di qualunque genere, e non solo quando riusciamo a raggiungere il nostro traguardo.
Per questo un buon allenamento può essere quello di porci obiettivi quotidianamente, magari mettendoli nero su bianco. Questo ci aiuterà a sperimentare consapevolmente la sensazione di benessere.
Avvertenza: non funziona a lungo se ci accontentiamo dei “sogni ad occhi aperti”.
Sarebbe come barare facendo un solitario!
SEROTONINA
Questa sostanza chimica, autoprodotta, viene stimolata da farmaci quando impegnati nella gestione e nella cura della depressione.
Buoni livelli di serotonina ci aiutano a sentirci importanti, mentre un livello basso di serotonina ci fa sentire soli e depressi.
Per liberare serotonina possiamo fare qualcosa di benefico per qualcuno, cercare di ricordare momenti felici attuali o passati, magari parlando con un amico, o immaginare eventi futuri piacevoli.
Avvertenza: gli ego ipertrofici non hanno fatto il pieno di serotonina, da sola non basterebbe
OSSITOCINA
È il neurotrasmettitore che tendiamo a produrre maggiormente quando «viviamo» legami relazionali e sentimentali, la massima produzione, ad esempio, la sperimentano le mamme durante il parto e l'allattamento.
Questo ormone ci permette di costruire relazioni affettive con gli altri e di sperimentare la fiducia.
Il metodo migliore per liberare questa sostanza è senza dubbio quello di dare e ricevere affettività, fare e ricevere doni.
Avvertenza: è bene comunque precisare che non tutte le relazioni devono essere “affettivizzate”; dobbiamo essere noi a scegliere quelle che meritano questo status.
ENDORFINA
Questa sostanza viene secreta quando sperimentiamo la percezione del dolore fisico e agisce, quindi, come una sorta di analgesico.
È la sostanza chimica che produciamo soprattutto quando facciamo esercizio fisico o altre attività come ballare, cantare o anche solo ridere.
Praticare quindi consapevolmente queste attività ci permette di aumentare i livelli di endorfine e di sentirci più felici.
GABA
Questo neurotrasmettitore, “l’ormone della ricarica”, meno noto e conosciuto rispetto ai suoi «colleghi», ci aiuta a ridurre l'attività neuronale e a sentirci meno stressati e a ridurre l'ansia.
È l’ormone che più di altri ci permette di recuperare energie fisiche e mentali.
Uno dei migliori modi per stimolare questa sostanza è sicuramente praticare tecniche di rilassamento e di meditazione (yoga, mindfulness, training autogeno…), rivolgere cioè l’attenzione al nostro mondo interiore.
Ciò ci fa sperimentare la tranquillità e la serenità.
Avvertenza: è bene fare attenzione al non cadere nell’isolamento e nella chiusura in sé stessi.
ADRENALINA
Se il Gaba ci facilita il rilassamento e il recupero delle energie dopo eventi stressanti, l'adrenalina ci permette invece di utilizzare al meglio le nostre energie quando necessario e di sentirci meno stanchi.
Questo neurotrasmettitore ci aiuta a dare il massimo nei momenti di maggior stress, sia fisico sia mentale.
L'adrenalina, che potremmo anche definire “l’ormone del cambiamento”, viene secreto quando si esce dalla zona di comfort, quando si sperimentano attività nuove ed emozionanti.
È un «materiale» che va gestito con cura e con attenzione.
Avvertenza: è anche l’ormone al quale possiamo dare la responsabilità del distress, lo stress nocivo e causa di tanti disturbi fisiologici.
Tra le varie strutture chimiche dei neurotrasmettitori, vi invito ad osservare con attenzione e curiosità quella del Gaba: ormone sostanzialmente secreto per assicurarci tranquillità e recupero delle energie, che è semplice, lineare con poche implicazioni e sostanzialmente autodiretto e quello dell’Ossitocina: che è l’ormone secreto per costruire e mantenere legami relazioni, ha una struttura molto più complessa che la definirei una struttura a rete.
Questo per sottolineare come la natura ha una semantica essenziale ed equilibrata ma anche che non vi è un rimedio unico ed assoluto per il nostro benessere; ogni contesto ha dei comportamenti appropriati atti a favorire il corretto “stato d’animo” e dobbiamo esercitarli tutti.
Abbiamo visto, anche con il supporto dalle neuroscienze, come la messa in atto di determinati comportamenti favorisca la produzione di neurotrasmettitori che ci fanno sentire bene e congruenti con le situazioni che stiamo vivendo e come questi debbano essere esercitati consapevolmente e contestualizzati.
Se alleniamo con costanza il nostro benessere, utilizzando le palestre del D.A.R.C.I., saremo maggiormente capaci di affrontare le sfide quotidiane e di gestire al meglio problemi e conflitti; aumenteremo la consapevolezza di quanto sia importante la cultura del benessere e del prendersi cura di sé stessi … ma anche che questo richiede fatica.
Il benessere non si compra!
Vorrei concludere questa terza tappa con un altro lavoro, da svolgere in autonomia e sempre soltanto per chi se la sente e vuole mettersi in gioco
Il ricordo di un’esperienza di benessere
Parte prima:
Richiamate alla mente un’esperienza di benessere…
- Qual era il contesto (il fuoco acceso, il tramonto sul mare, un whisky con gli amici,…)?
- Quali emozioni/stati d’animo avete sperimentato (serenità, partecipazione, coinvolgimento…)?
- Quanto di questa esperienza pensate sia dipeso da voi (dal vostro stato d’animo) e quanto da ciò di cui disponevate (da quello che avevate acquistato)?
Con quanta consapevolezza avete vissuto l’esperienza?
Parte seconda:
Rispetto all’esperienza di benessere individuata e successivamente al momento di riflessione…
- Ritenete che di quel ricordo ne sia aumentata la consapevolezza?
-
Se sì di «cosa»?
…delle emozioni, dei pensieri, delle relazioni…
Appuntate da qualche parte le vostre riflessioni e la prossima puntata vedremo come poter capitalizzare al meglio questo piccolo spazio che vi siete concessi.
Alla prossima.
Articolo in quattro puntate (1. False credenze [N. 168 del 31/5/23] - 2. Cosa è il wellbeing [N. 172 del 28/6/23] - 3. D.A.R.C.I. le palestre del wellbeing [N. 174 del 19/7/23] - 4. Allenare il wellbeing [N. 176 del 13/9/23])
Articolo scritto per "ISPER HR Review" - n° 175 del 19 Luglio 2023 - da Angelo Zega
Frecce: elaborazione su foto di Veronica Bosley da Pixabay