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Il trattamento previsto per i lavoratori all'estero - la trasferta e gli assegni di sede - Seconda parte
Luigi Rodella
Per evitare che i dipendenti distaccati all'estero subiscano sul reddito prodotto all'estero una duplice imposizione è intervenuto il legislatore italiano. La norma definita prevede che "ai fini del calcolo dei contributi per i regimi assicurativi, per i lavoratori italiani operanti all'estero, con decreto del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministero del Tesoro, siano determinate retribuzioni convenzionali fissate con riferimento, e comunque in misura non inferiore, ai contratti collettivi nazionali di categoria raggruppati per settori omogenei"…
Leggi tuttoIl trattamento previsto per i lavoratori all'estero - la trasferta e gli assegni di sede - Prima parte
Luigi Rodella
Il trattamento riconosciuto al lavoratore per prestazioni richieste in uno stato estero, viene definito considerando due fattori importanti: il fattore temporale e l'elemento spaziale.
Esaminando l'ambito temporale, si deve assumere come riferimento la durata della permanenza all'estero; di solito quando la permanenza è limitata nel tempo si applica l'istituto della trasferta mentre quando le necessità di lavoro prevedono una permanenza estesa nel tempo dobbiamo riferirci al distacco (proprio).
Al momento in cui la prestazione all'estero diviene definitiva, siamo in presenza di trasferimento della sede lavorativa (distacco improprio).
Considerando invece l'ambito spaziale, possiamo avere delle trasferte e dei distacchi all'interno del territorio dello Stato italiano; quando l'esigenza è rivolta fuori dai confini nazionali, dobbiamo verificare se…
Lavoratori stranieri in Italia
Analisi del modello italiano di politica migratoria dei lavoratori cittadini di Paesi terzi - Terza parte
Luisa Marchesini
Il modello italiano di politiche delle migrazioni per motivi di lavoro è incentrato sulla determinazione dei flussi di ingresso e non si preoccupa, almeno non efficacemente, degli stranieri già presenti nel territorio, tra cui quelli che vi restino dopo la scadenza del visto o del permesso autorizzativo.
Non è facile ricostruire la portata di questo fenomeno. Inoltre, non è possibile valutare la reciproca influenza tra tasso di irregolarità del lavoro degli stranieri extracomunitari e regole che disciplinano le procedure di accesso in Italia
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Lavoratori stranieri in Italia
Analisi del modello italiano di politica migratoria dei lavoratori cittadini di Paesi terzi - Seconda parte
Luisa Marchesini
Nel nostro ordinamento, le norme poste a tutela del lavoro producono i propri effetti nei confronti dei lavoratori extracomunitari una volta che sia stato riconosciuto loro l’accesso al lavoro: da questo momento, essi godranno «di piena parità di trattamento rispetto ai lavoratori italiani», indipendentemente dalla nazionalità…
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Analisi del modello italiano di politica migratoria dei lavoratori cittadini di Paesi terzi - Prima parte
Luisa Marchesini
La disciplina interna riguardante l’accesso del lavoratore extracomunitario nel mercato del lavoro italiano è contenuta nel d.lgs. n. 286/1998.
L’accesso al lavoro del non-cittadino è subordinato allo svolgimento di un’attività lavorativa, che deve avvenire in base ad una programmazione degli accessi e seguendo una particolare procedura volta ad ottenere determinati visti di ingresso e permessi di soggiorno per lavoro subordinato e lavoro stagionale, rilasciati nei limiti di quote massime stabilite nel cd. decreto flussi…