ISPER HR Review
Settimanale sul mondo HR
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ISSN 3035-4420 - ISPER HR Review [Sitoweb in aggiornamento settimanale]
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È lavoratore a domicilio chi, con vincolo di subordinazione, esegue nel proprio domicilio o in un locale di cui abbia la disponibilità, lavoro retribuito per conto di uno o più imprenditori.
Costituisce condizione essenziale per la stipulazione del contratto l'iscrizione del lavoratore all'apposito Registro dei lavoratori a domicilio.
Possono stipulare contratti di lavoro a domicilio tutti gli imprenditori che hanno l'esigenza di "esternalizzare" taluni processi produttivi.
La locuzione "mutamento della propria attività sostanzialmente incidente sulla sua posizione" di cui all'art. 16 del c.c.n.l. dirigenti industria, va interpretata nel senso che ciò che integra la situazione di pregiudizio per la quale la norma contrattuale collettiva appresta la tutela, sotto forma di riconoscimento - in favore del dirigente che risolva, entro 60 giorni, il rapporto di lavoro a seguito del predetto mutamento - di un trattamento pari all'indennità sostitutiva del preavviso spettante in caso di licenziamento, è il (mero) verificarsi dell'effetto giuridico del mutamento della posizione del dirigente nell'organizzazione aziendale, a prescindere dalla configurazione di una modifica in senso peggiorativo del ruolo esplicato dal lavoratore …
Leggi tuttoL'articolo esamina le dinamiche giuridiche e applicative delle dimissioni del lavoratore nel contesto italiano, con particolare attenzione alle "dimissioni per giusta causa". Viene sottolineato che il lavoratore può recedere immediatamente dal contratto di lavoro senza preavviso in presenza di gravi inadempienze da parte del datore di lavoro. L'articolo discute anche le questioni legali sottostanti e le recenti evoluzioni normative, come le dimissioni telematiche introdotte con il Jobs Act. Viene poi trattata la tendenza delle cosiddette "Grandi Dimissioni", fenomeno crescente di dimissioni volontarie, in relazione ai cambiamenti sociali e lavorativi post-pandemici. Infine, affronta la problematica delle assenze ingiustificate, considerando le implicazioni legali e le potenziali riforme normative …
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La Corte di Cassazione ha affermato che il principio di irriducibilità della retribuzione deve essere “coordinato con il legittimo esercizio, da parte del datore di lavoro, dello "ius variandi".
In tal caso la garanzia della irriducibilità della retribuzione si estende alla sola retribuzione compensativa delle qualità professionali intrinseche essenziali delle mansioni precedenti, ma non a quelle componenti della retribuzione che siano erogate per compensare … particolari modalità della prestazione lavorativa”.
L’art. 2106 c.c. prevede che il provvedimento disciplinare è irrogabile se sussiste la giusta proporzione tra la condotta addebitata al lavoratore e la sanzione da comminare al dipendente contestato: in tema di licenziamento per giusta causa e giustificato motivo soggettivo, è quindi sempre richiesta la proporzione tra fatto e sanzione…
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