ISPER HR Review
Settimanale sul mondo HR
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La riduzione dell’orario di lavoro (ROL) è un istituto disciplinato dai singoli contratti collettivi di categoria che consente al lavoratore, previa richiesta al proprio datore di lavoro, di astenersi dalla prestazione lavorativa senza vedersi ridotta la retribuzione.
Le ore di riduzione di orario di lavoro sono, infatti, retribuite, con la corresponsione della quota oraria della normale retribuzione.
Laddove il lavoratore non fruisca dei ROL annualmente maturati, la contrattazione collettiva è solita prevedere la monetizzazione del monte ore residuo mediante la corresponsione di un’indennità sostitutiva che avrà come base di calcolo la retribuzione in vigore al momento dell’erogazione.
I dirigenti e il personale direttivo delle aziende (tipicamente i quadri, gli impiegati direttivi o specifiche categorie di lavoratori aventi potere di autodeterminazione dell’orario) non sono sottoposti ad una rigida osservanza dell’orario di lavoro.
Queste categorie trovano, secondo la dottrina prevalente, la ratio della loro esclusione dall’applicazione della disciplina dell’orario di lavoro nell’autonomia per la determinazione della quantità e della distribuzione temporale della prestazione lavorativa come riflesso del carattere fiduciario delle prestazioni svolte dagli stessi…
Se il datore di lavoro richiede al lavoratore, per svolgere la prestazione lavorativa, di indossare una divisa od uno specifico indumento di lavoro, il tempo impiegato per indossarla e il tempo per rimuoverla è considerato orario di lavoro?
Il legislatore italiano, uniformandosi anche alla disciplina europea (DIRETTIVA 2003/88/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, art. 2), ha definito l’orario di lavoro come…
Il lavoro part-time è un rapporto di lavoro subordinato, a tempo indeterminato o determinato, che si caratterizza per un orario di lavoro inferiore rispetto all’orario a tempo pieno. Ai sensi dell’art. 5, comma 2 e 3, del D.lgs. n. 81/2015, nel contratto di lavoro a tempo parziale (part-time) deve essere indicata in modo puntuale la durata della prestazione lavorativa e della collocazione temporale dell'orario di lavoro con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all'anno (quando l'organizzazione del lavoro è articolata in turni, l'indicazione della collocazione temporale può avvenire anche mediante rinvio a turni programmati di lavoro articolati su fasce orarie prestabilite) …
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Per quanto tempo l’azienda deve conservare le rilevazioni presenze?
Il dipendente ha diritto ad ottenere una copia delle rilevazioni presenze?
Non è infrequente che nel contenzioso si debba fornire la prova dell’orario o la presenza o l’assenza del lavoratore in azienda ed uno strumento per provare ciò potrebbe essere la rilevazione delle presenze effettuata dall’azienda.
Infatti un lavoratore, tramite i suoi legali, potrebbe richiedere ad un giudice un’ingiunzione per la consegna del documento attestante le presenze giornaliere del lavoratore (es. le timbrature)
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