Area
Cultura delle Risorse Umane

Topic
Smart Working

Elisabetta Crolla Gianolio

N° 41

2 dicembre 2020

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SMART WORKING. La rivoluzione del lavoro intelligente

Domenico De Masi

SMART WORKING. La rivoluzione del lavoro intelligente

Marsilio 2020, pagg. 688, € 24,00, E-book, € 9,99

"Smart significa intelligente.

Il luogo e l’orario in cui si lavora non bastano per rendere intelligente un lavoro.

Però, aiutano.

Un lavoro, per essere intelligente, deve produrre cose e idee intelligenti in modo intelligente.

Lo smart working riguarda il modo, il come, non il che cosa.

È già un passo avanti ma non è tutto", scrive l’autore nell’introduzione al volume.

Da più parti si afferma che il telelavoro e soprattutto lo smart working siano una nuova filosofia manageriale.

L’obiettivo del testo è rendere esplicita questa filosofia e metterla a confronto con i pochi frutti concreti che essa ha dato e con i molti che potrebbe dare.

La tesi da cui parte è semplicissima.

Per millenni, fino alla metà del Settecento, i contadini e gli artigiani rappresentavano più del 70% della popolazione attiva e le forme più rappresentative del lavoro erano la fattoria, la bottega e lo studio professionale nella casa del professionista.

Con l’avvento della fase industriale, dalla metà del Settecento alla metà del Novecento, i manovali e gli operai hanno rappresentato il 70% delle forze di lavoro e le forme più rappresentative del lavoro sono state la fabbrica e l’ufficio.

Nella società postindustriale, gli impiegati, i manager, i professionisti rappresentano il 70% dei lavoratori e la forma più rappresentativa è lo smart working.

Come il passaggio dal lavoro nelle botteghe a quello nelle fabbriche ha richiesto alcuni decenni, così il passaggio dal lavoro negli uffici allo smart working richiederà ancora del tempo, ma la pandemia del coronavirus ha inaspettatamente accelerato il processo che proseguiva con lentezza eccessiva a causa di un tenace rifiuto delle aziende e delle pubbliche amministrazioni.

All’inizio del 2020 sembra che solo 570 mila italiani lavorassero in smart working.

Ai primi di marzo, con l’isolamento imposto dal Covid-19, sono improvvisamente diventati tra i 6 e gli 8 milioni.

Se è vero che nulla impediva di introdurre lo smart working già da anni in modo pianificato, quali sono i motivi che finora hanno ostacolato il diffondersi di una modalità di lavoro più produttiva, ecologica, meno costosa e meno stressante?

Chi porta la responsabilità di tutto questo? E che cosa avverrà in futuro?

Quali conseguenze avrà il progresso tecnologico sul lavoro e sul suo mercato?

Come cambierà, sul lungo periodo, la nostra routine quotidiana finora scandita dall’alternanza tra ufficio e tempo libero?

Per rispondere a queste domande, Domenico De Masi, il maggiore studioso e teorico italiano dello smart working, ha messo a frutto quarant’anni di esperienze e ricerche nel settore e, durante i mesi del lockdown, ha coordinato un’indagine a tutto campo, giungendo alla conclusione che quello in atto sia solo l’inizio di un processo che vedrà rivoluzionato non solo il tempo e il luogo del lavoro, ma anche il suo significato, il suo contenuto e il suo ruolo.

Con il contributo di imprenditori, manager, accademici e ricercatori - Pietro Abate, Marco Bentivogli, Federico Butera, Francesco Caio, Luca De Biase, Giordano Fatali, Donata Francescato, Umberto Romagnoli, Elisabetta Romano, Chiara Saraceno, Luisa Todini - il testo ripercorre il cammino che ha portato dalla bottega rinascimentale alla rivoluzione digitale, offre un’immagine aggiornata della realtà quotidiana di milioni di lavoratori e fornisce gli strumenti per capire quanto dovrà fare l’Italia per adeguarsi ai tempi che evolvono.

Al riguardo, la previsione di De Masi è tutt’altro che ottimistica: “Una volta cessata la pandemia, 600-800.000 capi faranno di tutto per riportare i dipendenti dentro il recinto aziendale e per ripristinare tutta la propria morbosa potestà”

Recensione a cura di Elisabetta Crolla Gianolio

Tratto da "Panorama Risorse Umane" - Documentazione e notizie su Sviluppo e Gestione delle Persone - Uno dei servizi dell'Abbonamento ISPER