Area
Cultura delle Risorse Umane

Topic
Management

Elisabetta Crolla Gianolio

N° 206

3 aprile 2023

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RISORSE (MOLTO) UMANE. Miti, riti e dilemmi in un viaggio tra passato e futuro

Giorgio Pivetta

RISORSE (MOLTO) UMANE
Miti, riti e dilemmi in un viaggio tra passato e futuro

Prefazione di Andrea Granelli
Guerini Next, 2023, pagg. 288, € 20,00
Recensione a cura di Elisabetta Crolla Gianolio

“Questo libro - scrive l’Autore nell’Introduzione - è il mio piccolo tributo alla causa di un mestiere splendido, quello di professionista di Risorse Umane”.

Il testo compie una carrellata ampia e completa dei principali temi organizzativi - o meglio dei miti, riti e dilemmi, come recita il sottotitolo - che un direttore HR dovrebbe conoscere e padroneggiare.

Cercare e attrarre talenti; formare, motivare, integrare e far crescere le persone; diffondere una cultura aziendale forte e all’avanguardia.

Questi i temi e gli obiettivi di cui si parla in continuazione, ma che sono estremamente difficili da inquadrare e perseguire.

Per i quali non esistono precetti sempre validi o formule generali.

Quello che si può fare è proporre una prospettiva - sostiene Giorgio Pivetta, per 17 anni Head of Human Resources globale della Campari Group.

A partire da questo assunto, vengono illustrati i principali ostacoli e le opportunità che un responsabile HR incontra sulla propria strada: la gestione delle crisi, la distribuzione del potere, l’adeguamento delle competenze.

È evidente che le organizzazioni non possano vivere solo di funzioni, cioè di strutture profondamente “verticali”, dove a una maggiore quantità di conoscenza “specifica”, si associa un maggior potere attraverso la gerarchia tradizionale.

Soprattutto quando le aziende raggiungono dimensioni e complessità tali per cui questa prospettiva rallenta e appesantisce i processi decisionali e genera una pericolosa distanza dal cliente finale.

L’autore contestualizza la professione HR alla luce dei processi di globalizzazione del nuovo secolo, ne evidenzia i fattori che hanno cambiato il rapporto tra persone e imprese e ne approfondisce le tre variabili: le persone, l’organizzazione e la cultura.

Illustrando, per ognuno di questi tre ambiti, gli elementi fondanti, i cambiamenti in essere, le prospettive di sviluppo, le sfide che si dovranno affrontare.

Si rileva che, riguardo al management delle risorse umane, proprio nella fase della globalizzazione più accelerata nella storia - in modo molto differente da altre discipline come finanza o marketing -, la convergenza dei modelli e dei riferimenti teorici e pratici ha mostrato i suoi limiti.

Legati alla storia stessa della disciplina, nata e sviluppata, almeno fino agli anni Sessanta-Settanta, negli Stati Uniti, soggetta in una prima fase all’influenza degli economisti del lavoro, poi degli esperti del comportamento organizzativo e delle relazioni umane, infine del management aziendale.

O legati alla globalizzazione, che ha creato disuguaglianze, prodotto la trasformazione del lavoro e generato nuovi approcci.

Nel testo si evidenziano anche i fattori che hanno cambiato il rapporto tra persone e organizzazioni, per porsi degli interrogativi sugli sviluppi della professione HR.

Che cosa significa lavorare (e vivere) nella complessità, tra vecchie e nuove fabbriche, insieme a generazioni molto diverse?

Che cosa si intende per cultura? Come costruire identità e appartenenza a una comunità?

Come si ottiene la sostenibilità sul luogo di lavoro? Quali impatti avrà il digitale?

Il tema della cultura ruota intorno a una componente fondamentale, che è la definizione di quanto le persone hanno in comune, costruendo così la ragione o le ragioni per riconoscersi un’identità e alimentare l’appartenenza a una comunità.

E definisce anche il modo in cui si elaborano strategie, si rendono operativi sistemi e processi, si interagisce con persone interne ed esterne all’organizzazione e si incoraggiano o dissuadono comportamenti.

La cultura, che è dinamica, evolve e prende forma da continui scambi e interazioni tra gli individui che la compongono, è il modo in cui un gruppo di persone vive o lavora - vale a dire i comportamenti, le credenze, i valori, i simboli che accettano e vengono trasmessi da una generazione all’altra, attraverso l’apprendimento condiviso.

È fatta di linguaggi, immagini, significati da costruire, veicolare e condividere.

Per questo, la comunicazione gioca un ruolo essenziale.

Non esistono organizzazioni con la stessa cultura, così come non esiste uno stesso modo per agire su culture diverse.

Ogni organizzazione è unica, un insieme di individui, contesto ed evoluzione che la rende irripetibile.

Qualsiasi tentativo di replicare culture di successo, sostiene l’autore, è destinato a fallire.

Così come non può esserci una cultura senza un gruppo, allo stesso modo non c’è un gruppo - e quindi un’azienda - senza una cultura. Che sia riconoscibile o meno, può accelerare l’integrazione e diventare una chiave per lo sviluppo, la crescita e l’innovazione del business e anche concorrere a offrire e garantire sostenibilità, sia essa economica o sociale.

Insieme alla necessità di generare ambienti sempre più collaborativi tra le persone, dotate delle soft skills richieste, sta emergendo il tema della cooperazione uomo-macchina.

Con l’accelerazione dell’intensità digitale nel mondo e nelle organizzazioni, infatti, un numero crescente di attività è e sarà destinato a essere svolto da macchine, che hanno una capacità infinitamente più alta e più replicabile di quanto non possano fare gli uomini.

Dall’organizzazione-macchina si sta quindi transitando verso l’organizzazione-sistema vivente, dove l’uomo potrebbe riappropriarsi di tempi e spazi, proprio quando smetterà di fare molte cose destinate alle macchine.

Come la cultura evolve e si costruisce è compito innanzitutto della funzione HR.

Il futuro richiederà uno sforzo a tutti i livelli per rivendicare e ridisegnare il contributo dell’attività umana.

Certamente il lavoro di reskilling sarà una priorità per le organizzazioni.

Richiederà di adeguare molte capacità all’utilizzo della tecnologia, ma la più grande rivoluzione per le organizzazioni, e ancora di più per le società, sarà quella di riabituare le persone al pensiero critico e creativo.

Le nuove organizzazioni saranno sempre meno burocratiche e gerarchiche.

Con una leadership sempre più diffusa e conquistata sul campo e sempre meno attribuita.

La parte conclusiva del libro riflette sulle prospettive della funzione HR.

Occuparsi di persone al lavoro non vorrà dire soltanto cercare di minimizzare gli errori o evitare gli sprechi di risorse, incluse quelle “umane”, ma realizzare pienamente il loro potenziale in un sistema sempre più aperto e interconnesso.

In tale ottica, il futuro di HR è:

  • nella valorizzazione degli individui e della loro esperienza come persone al lavoro, non già come produttori o consumatori;
  • nell’uso intelligente della tecnologia non solo per aumentare la produttività, ma per liberare energie creative e superare il modello-macchina applicato alle persone;
  • nella cultura organizzativa come potente leva di identificazione, appartenenza e soprattutto compensazione della necessaria destrutturazione se si vuole essere davvero “agili”.

Il futuro del professionista delle Risorse Umane viene delineato attraverso quattro interviste che esprimono altrettanti punti di vista differenti: quelli di un Ceo, un accademico/consulente, un HR di lungo corso e, infine, alcuni giovani dell’ultima generazione che stanno entrando oggi nelle organizzazioni.

Quattro punti di vista che si confrontano intorno alle medesime domande che si deve porre chi lavora nella funzione HR.

“Il libro è stimolante e soprattutto ci voleva - scrive Andrea Granelli nella Prefazione. È un manuale, nel suo significato più autentico, quindi uno strumento che, in quanto utile, deve essere sempre a portata di mano”.


Recensione a cura di Elisabetta Crolla Gianolio


Tratto da "Panorama Risorse Umane" - Documentazione e notizie su Sviluppo e Gestione delle Persone - Uno dei servizi dell'Abbonamento ISPER

Immagine di apertura: elaborazione su Foto di Ashish Bogawat da Pixabay
Frecce: elaborazione su foto di Veronica Bosley da Pixabay