Area
Cultura delle Risorse Umane

Topic
Psicologia del Lavoro

Andrea Castiello d’Antonio

N° 37

4 novembre 2020

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Bodyfulness

Christine Caldwell

Bodyfulness

Astrolabio, 2020, Pp. 240, € 21,00

Il titolo completo di questo intrigante testo è Bodyfulness: Somatic Practices for Presence, Empowerment, & Waking Up in This Life, un titolo che offre una visione completa dei molteplici aspetti che sono trattati nelle oltre duecento pagine scritte da Christine Caldwell.

L’autrice è una presenza nota in diversi settori dello studio dell’essere umano e della salute.

Fondatrice e professoressa emerita presso il Somatic Counseling Program della Naropa University, l’università privata fondata nella città di Boulder (Colorado, USA) nel 1974 dal famoso maestro e filoso tibetano Ven. Chögyam Trungpa Rinpoche (1939-1987) di cui l’editore Astrolabio ha pubblicato ben undici libri tra cui Il mito della libertà e la via della meditazione.

In questa università Christine Caldwell ha tenuto numerosi corsi sulle neuroscienze e sugli aspetti somatici della vita, con un occhio all’integrazione con le aree della psicoterapia e dell’antropologia, fino a giungere a forme di psicoterapia centrate sul corpo.

Nella sua produzione scientifica compaiono oltre trenta articoli e altri tre libri: Getting Our Bodies Back, Getting In Touch, e Oppression and the Body.

L’argomento trattato in queste pagine è di forte attualità stante la diffusione di problematiche somatiche - e psicosomatiche - che affliggono così tante persone nel mondo occidentale: infatti, la tendenziale separazione tra mente e corpo, unitamente all’inclinazione ad assegnare più importanza agli aspetti “alti” del funzionamento umano, cioè all’intelligenza nelle sue forme della razionalità e della logica mentale, finiscono con lo svalorizzare il corpo in quanto tale (e le emozioni che in esso sono incarnate).

Dunque, in parallelo alla rinnovata attenzione al mondo interiore declinata dalla Mindfulness ecco emergere la Bodyfulness, cioè la pratica della consapevolezza somatica (come recita il sottotitolo del testo), non a caso definibile anche come Mindfulness incarnata.

Cosa conduce alla Bodyfulness? Fondamentalmente la consapevolezza del proprio corpo, la contemplazione del suo funzionamento, la percezione non giudicante dei processi e delle funzioni somatiche, l’accettazione di sé come soma e come natura corporea, l’orientamento a compiere le corrette azioni fisiche al fine di far emergere il proprio potenziale somatico ed evitare, o ridurre, la sofferenza.

In altri termini, prestare attenzione nel corso delle azioni e dei movimenti, ma anche nel semplice stare, giungendo a vedere il nostro corpo non come qualcosa di meccanico o di cui siamo i padroni, bensì come un flusso d’esperienza che corrisponde esattamente a noi: noi siamo il corpo - non: “abbiamo un” corpo!

Anche nella sfera somatica vi è un continuum di processi, da quelli automatici e inconsci a quelli volontari e diretti ad un fine (del resto basterebbe pensare alla differenza nel sistema muscolare tra movimenti automatici e movimenti volontari): ma anche le abitudini, le azioni inconsapevoli e tutto ciò che si fa senza saperlo può essere portato alla coscienza.

Ad esempio, il respiro è qualcosa di automatico e regolato internamente, così che non dobbiamo impegnarci nel respirare; ma, volendo, possiamo porre attenzione sul respiro e, volutamente, respirare profondamente, respirare lentamente, accelerare il respiro, e così via.

Seguendo la migliore tradizione orientale, il libro è denso di esercizi da compiere: infatti, a nulla varrebbe “leggere” un libro sul funzionamento somatico se poi non si passasse subito a sperimentare se stessi come corpo!

Sperimentare e praticare vuol dire superare, o evitare, la bodylessness, una situazione che si verifica quando il corpo è ignorato, visto come un oggetto, percepito negativamente o vergognosamente, e addirittura odiato, fino alla somatofobia.

Al corpo come funzione e sistema si affianca il movimento - l’assenza completa e prolungata del movimento, ricorda l’autrice, corrisponde alla morte.

Se la mente si esprime nel pensiero (e non solo), il corpo si esprime nel movimento e nello stare-nello-spazio.

Si tratta, allora, di appoggiare l’attenzione sul corpo al fine di cogliere la sinfonia dei sistemi della vita: la respirazione, la digestione, il sistema osseo-muscolare che tiene il corpo e lo muove nello spazio, e così via.

Ed ecco emergere gli otto principi fondamentali tra i quali l’oscillazione, l’equilibrio, la retroazione e la conservazione dell’energia: “il corpo, come tutti i sistemi fisici, opera con risorse limitate” (p. 33) perciò emergono gli automatismi e le abitudini, ma questi stessi meccanismi possono persistere al di là della loro utilità.

Potremmo dire che da “funzionali” diventano “disfunzionali”, proprio come ciò che accade nella psiche: e, infatti, la psicoterapia agisce anche come un input ad abbandonare abitudini e schemi desueti.

Un libro che si legge con interesse e facilità - un libro che aiuta a tornare a casa nel proprio corpo - il cui cuore sta nella seconda parte, dedicata alla pratica e suddivisa nei quattro capitoli del sentire, respirare, muoversi e relazionarsi.

Recensione a cura di Andrea Castiello d'Antonio

Tratto da "Panorama Risorse Umane" - Documentazione e notizie su Sviluppo e Gestione delle Persone - Uno dei servizi dell'Abbonamento ISPER