Wellbeing coaching: impariamo
ad allenare il benessere
Seconda di quattro parti
Parte 2 - Cosa è il Wellbeing
Ci siamo lasciati la scorsa puntata con un compito, assolutamente facoltativo e soltanto a discrezione di chi se la sentiva di mettersi in gioco, sperimentando tecniche di coaching.
Il compito consisteva nel pensare tre parole che identificano il benessere.
Se non aveste avuto il tempo, la voglia, la giusta motivazione per farlo … siete ancora in tempo, segnate le tre parole, tenetele da parte e a fine percorso, probabilmente, riconoscerete a loro un valore ed un peso diverso da quello di adesso.
Questo semplice “ice breaking”, comunque, ha fondamentalmente la finalità di facilitare la creazione di uno spazio mentale idoneo e pronto ad accogliere e valorizzare con consapevolezza una nuova competenza, quella di allenare il benessere.
Secondo la mia visione, il wellbeing è uno stato mentale (mindset) consapevole nel quale l’individuo è in grado di utilizzare al meglio le proprie capacità cognitive ed emozionali, stabilendo relazioni soddisfacenti e mature, partecipando attivamente e costruttivamente ai mutamenti del suo habitat.
Ritengo, quindi, sia possibile sperimentare il benessere soltanto quando, consapevolmente, si riescono a soddisfare queste tre variabili: quella dell’individuo, delle sue relazioni e della sostenibilità nel suo habitat.
Questo l’assunto sul quale si struttura il mio modello di wellbeing, basa le sue fondamenta su quattro pilastri quattro aree di consapevolezza:
- La sfera fisica
- La sfera emotiva
- Lo spazio relazionale
- La sostenibilità ambientale e la solidarietà
La disposizione delle quattro aree non è casuale, è una scala gerarchica, concettualmente riconducibile alla piramide dei bisogni di Maslow; nell’allenare le competenze che generano pensieri e comportamenti legati al benessere è fondamentale partire da quelli personali, soltanto allora sarà percorribile il benessere legato alle relazioni ed al contesto.
Soltanto se stiamo bene noi, con noi stessi, è possibile prenderci cura degli altri e del nostro habitat.
Abbiamo appena evidenziato le quattro dimensioni dove è possibile far insediare, innestare il benessere e questi sono i pensieri ed i comportamenti che quotidianamente dobbiamo produrre e mettere in atto destinati alla cura:
- del nostro corpo (sfera fisica): alimentazione, sicurezza, movimento, postura, ritmo sonno/veglia, … .
- delle nostre emozioni (sfera emotiva): pratiche per la gestione delle emozioni (yoga, meditazione, mindfulness, training autogeno …), spazi dedicati a sé (hobby, visite a mostre o musei …), bilanciamento lavoro/tempo libero, gestione dello stress, … .
- delle relazioni con gli altri (spazio relazionale): la famiglia, la frequentazione degli amici, il rapporto con i colleghi, la partecipazione a comitati, l’associazionismo, … .
- del nostro habitat e dei nostri valori (La sostenibilità ambientale e la solidarietà): la raccolta differenziata dei rifiuti, il risparmio energetico e delle risorse, il volontariato, … .
A questo punto è assolutamente lecita la domanda: come e dove è possibile sviluppare ed allenare consapevolmente i comportamenti orientati al benessere?
Nel corso del prossimo intervento analizzeremo e descriveremo in dettaglio il come ed anche i supporti inaspettati che ci provengono dal nostro corpo volti a favorire il wellbeing.
Articolo in quattro puntate (1. False credenze [N. 168 del 31/5/23] - 2. Cosa è il wellbeing [N. 172 del 28/6/23] - 3. D.A.R.C.I. le palestre del wellbeing [N. 174 del 19/7/23] - 4. Allenare il wellbeing [N. 176 del 13/9/23])
Articolo scritto per "ISPER HR Review" - n° 172 del 28 Giugno 2023 - da Angelo Zega
Immagine di apertura: Foto di Ralf Kunze da Pixabay
Frecce: elaborazione su foto di Veronica Bosley da Pixabay