Area
Cultura delle Risorse Umane

Topic
Stress

Elisabetta Crolla Gianolio

N° 142

9 novembre 2022

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STRESS E RISCHI PSICOSOCIALI NELLE ORGANIZZAZIONI. Linee operative per la diagnosi e il controllo dello stress da lavoro

Cristian Balducci, Franco Fraccaroli

STRESS E RISCHI PSICOSOCIALI NELLE ORGANIZZAZIONI. Linee operative per la diagnosi e il controllo dello stress da lavoro

Il Mulino 2022, pagg. 296, € 27,00. E-book, € 18,99
Recensione a cura di Elisabetta Crolla Gianolio

I rischi psicosociali nel lavoro nascono dall’interazione tra il contenuto del lavoro, il modo in cui è organizzato, le domande tecnologiche e ambientali che esprime, da un lato, e le competenze, le risorse e i bisogni dei lavoratori, dall’altro.

Una significativa discrepanza all’interno di tale interazione può creare situazioni di stress lavoro-correlato.

Ad esempio, quando un lavoratore non è adeguatamente formato per lo svolgimento di una nuova mansione, o viceversa, quando le competenze possedute sono sottoutilizzate nello svolgimento del compito lavorativo.

O ancora, quando le modalità di organizzazione del lavoro conducono a conflitti di ruolo o interpersonali o a un’ambigua definizione della divisione dei compiti.

O quando si è esposti a carichi di lavoro molto elevati e difficilmente sostenibili o a situazioni che minacciano la conciliazione della propria vita lavorativa con quella familiare.

La recente pandemia da Covid-19 ha reso particolarmente evidenti alcune di queste situazioni in certi ambiti occupazionali: si pensi ai lavoratori della sanità sottoposti a carichi di lavoro e a turnazioni al limite della sostenibilità nelle fasi acute della pandemia, o ai lavoratori da remoto alle prese con scadenze lavorative e allo stesso tempo attività di cura dei figli minori nel periodo del lockdown, con la chiusura di scuole e servizi per l’infanzia.

Queste situazioni possono generare stati negativi per l’individuo di rilevanza variabile: dalla semplice insoddisfazione al disagio psicologico, da comportamenti controproducenti per la salute (ad es. aumento nel consumo di bevande alcoliche), fino a patologie vere e proprie a carico della sfera fisica e mentale.

E possono avere anche esiti negativi sia sul piano organizzativo - in termini di conflittualità, assenteismo, minore produttività e ridotta qualità dei prodotti/servizi, turnover, fino a generare un potenziale danno di immagine per l’azienda -, sia sul più ampio sistema sociale, se si considerano i costi sopportati dal sistema sanitario, assistenziale e assicurativo.

Grazie all’evoluzione normativa e all’introduzione di metodologie di valutazione e gestione dello stress e dei suoi fattori di rischio (tra tutte spicca quella elaborata da INAIL), anche l’Italia si allinea alle strategie di azione elaborate dall’Unione europea per combattere lo stress lavoro-correlato.

Il volume intende fornire un contributo per favorire un miglioramento nella gestione dello stress e dei fattori di rischio psicosociale da parte delle organizzazioni lavorative, con una serie di indicazioni teoriche e metodologiche aggiornate su come possono essere condotte analisi dei fattori psicosociali di rischio nelle realtà produttive di beni e servizi, siano esse private o pubbliche.

Ma non solo.

L’ambizione è quella di presentare le più importanti evidenze empiriche sul tema, in modo da offrire chiavi interpretative dello stress lavoro-correlato fondate sul piano della ricerca scientifica.

Svolgendo, quindi, una funzione di “cerniera” tra mondo della ricerca (che ha sviluppato teorie e prodotto dati empirici affidabili) e mondo dei professionisti che si trovano di fronte all’esigenza di applicare modelli di analisi e di intervento credibili e solidi dal punto di vista metodologico.

Il volume è suddiviso in sei capitoli.

Il primo capitolo analizza il processo dello stress, e in particolare dello stress lavoro-correlato, e la nozione di fattore di rischio psicosociale.

Il secondo capitolo è dedicato al ruolo svolto dalle caratteristiche individuali, che possono accentuare o attenuare l’effetto dei fattori di rischio psicosociale nel processo dello stress lavoro-correlato, o possono essere esse stesse un fattore di stress.

Nel terzo capitolo vengono presentati i modelli teorici del rischio psicosociale messi a punto negli ultimi quarant’anni, analizzando quelli maggiormente consolidati.

Il quarto capitolo è dedicato alla valutazione dei fattori psicosociali di rischio, la quale viene inquadrata nel contesto delle attività che costituiscono il ciclo del controllo dello stress lavoro-correlato.

Il quinto capitolo è il primo dei due sulla prevenzione, ossia le attività che debbono essere condotte successivamente alla valutazione nel caso in cui quest’ultima evidenzi situazioni di criticità.

Nel sesto capitolo, infine, sono descritti gli interventi preventivi di tipo secondario (o di stress management) e terziario, i quali hanno un focus sull’individuo, piuttosto che sull’organizzazione.

Il testo, presentato in una nuova edizione completamente riveduta, si rivela uno strumento fondamentale per psicologi del lavoro e delle organizzazioni, medici del lavoro e responsabili delle risorse umane e della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Recensione a cura di Elisabetta Crolla Gianolio


Tratto da "Panorama Risorse Umane" - Documentazione e notizie su Sviluppo e Gestione delle Persone - Uno dei servizi dell'Abbonamento ISPER

Foto di Jan Vašek da Pixabay
Frecce: elaborazione su foto di Veronica Bosley da Pixabay