Area
Cultura delle Risorse Umane

Topic
Lavoro

Elisabetta Crolla Gianolio

N° 93

24 novembre 2021

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La Cultura del Rispetto. Oltre l’inclusione

Maria Cristina Bombelli, Emanuele Serrelli

LA CULTURA DEL RISPETTO
Oltre l’inclusione

Guerini Next 2021, pagg. 176, € 19,00

Le tantissime testimonianze raccolte, ai diversi livelli della vita aziendale, hanno contribuito a costituire un ampio repertorio di situazioni, di esperienze e di difficoltà che le persone incontrano.

Da cui emerge che ciò che in realtà accomuna le persone è il desiderio di essere ascoltate, comprese, valutate equamente per le proprie competenze e non giudicate in modo convenzionale.

E questo è un diritto che spetta a ogni uomo e a ogni donna in quanto esseri umani, che non si tratta di concedere ma semplicemente di riconoscere.

Proprio perché trae origine dalla capacità di comprendere che ogni persona possiede una dignità, il rispetto si rivela essenziale per qualsiasi percorso di inclusione della diversità.

Spesso gli obiettivi aziendali non vengono raggiunti perché i collaboratori faticano a relazionarsi fra loro, a riflettere insieme e a confrontarsi in quanto persone.

Nei momenti di pressione, poi, possono anche nascere antipatie e insofferenze, così come può verificarsi che qualcuno venga escluso per motivi che esulano dalle competenze, vale a dire legati al genere, all’anzianità, alla disabilità, alla cultura, all’orientamento sessuale.

Capire le ragioni per cui nascono situazioni “irrispettose” che ostacolano la convivenza e il lavoro comune corrisponde a una scelta strategica che, oltre a risanare il clima organizzativo, pone le basi per consentire a tutti di lavorare insieme, in armonia, avendo ognuno la possibilità di fornire il proprio contributo alle decisioni complesse che le organizzazioni oggi richiedono. Per questo, è così importante costruire una “cultura del rispetto”.

Pur attingendo ad ambiti di conoscenza diversi, il volume presenta alcune proposte operative all’interno dei luoghi di lavoro, offrendo molteplici spunti di riflessione che possono poi tradursi in prassi concrete sia di formazione sia di attenzione manageriale.

Il testo è suddiviso in quattro capitoli:

  1. L’ABC del rispetto e dell’inclusione

    Quali sono le motivazioni che spingono individui e gruppi a sviluppare dinamiche di allontanamento di altri individui o di intere categorie di persone?

    Il punto centrale è comprendere quanto le dinamiche di esclusione siano abituali e prevalenti nella convivenza sociale.

    Solo così è possibile rendersi conto che formare una cultura diversa richiede tempo e ascolto.

    Ripensando alle proprie esperienze, le persone devono essere messe in grado di comprendere la necessità del cambiamento.

  2. Rispetto e non rispetto in azienda

    A partire dalle situazioni critiche rilevate, gli autori costruiscono una mappatura delle diverse trappole in cui possono cadere individui e gruppi.

    Le esperienze di “non rispetto” si differenziano innanzitutto a seconda della gravità: dalla noncuranza e disattenzione fino alla manifestazione di disprezzo e all’insulto.

    Vengono poi affrontate alcune aree critiche, tra cui quelle che fanno riferimento al sessismo, la disabilità, la convivenza tra generazioni diverse, il body shaming, l’identità e l’orientamento sessuale.

  3. Verso una cultura del rispetto

    Obiettivo del capitolo è rispondere ad alcuni interrogativi: Il rispetto si può apprendere?

    E come apprende l’adulto? Quali sono i metodi migliori?

    Una delle prospettive più promettenti per la comprensione e lo sviluppo dell’educazione degli adulti è, secondo gli autori, quella dell’apprendimento “situato”.

    Vale a dire che ciò che conta è dove si impara. L’apprendimento, cioè, è collocato in un luogo, quello in cui vive una comunità di cui chi apprende è parte integrante.

    E rispettare è saper guardarsi intorno, rendersi conto del fatto che non siamo soli, accorgersi degli altri, delle loro esigenze, del loro valore, degli effetti che su di loro ha il nostro comportamento.

    E anche riuscire a percepire che alcune persone sono emarginate, maltrattate, escluse.

    Ma tutto questo non è ancora sufficiente: occorre riflettere, ritornare sui propri passi, focalizzare meglio l’attenzione, rimediare a sviste frettolose.

    Il rispetto è dunque un atteggiamento estremamente attivo, competente.

    Un’altra questione da affrontare è: come si costruisce il rispetto in azienda? Il punto di partenza di qualsiasi progetto in materia è la conoscenza della propria realtà, sostengono gli autori, per poter impostare attività formative adeguate, in grado di fornire un valido supporto a ogni membro dell’organizzazione.

  4. Un caso aziendale

    L’ultimo capitolo è dedicato a un progetto di sviluppo della cultura del rispetto all’interno di Amsa, l’azienda che a Milano si occupa di raccolta e trattamento dei rifiuti.

    Il caso indica una strada possibile che cerca di coniugare la dimensione del management con quella della collaborazione tra colleghi. Essenzialmente attraverso due strumenti:

    • la costituzione di un gruppo, gli “ambasciatori del rispetto”, quali testimonial del progetto e con il compito di monitorarne l’andamento complessivo;

    • la pianificazione di attività formative con approcci lievemente diversi a seconda del target considerato (operatori e impiegati).

Corredato da molti esempi, il testo si propone di fornire a chi desidera occuparsi in modo efficace di Diversity & Inclusion, una solida base per far sì che l’inclusione diventi un tema centrale delle politiche aziendali.

Dimostrando come la diversità non sia un elemento accessorio ma connaturato a ogni scelta strategica.

Recensione a cura di Elisabetta Crolla Gianolio


Tratto da "Panorama Risorse Umane" - Documentazione e notizie su Sviluppo e Gestione delle Persone - Uno dei servizi dell'Abbonamento ISPER

Foto: elaborazione su foto di Gerd Altmann da Pixabay
Frecce: elaborazione su foto di Veronica Bosley da Pixabay