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ISPER LETTURE HR
Dalla gestione delle neurodivergenze alla creazione di team neurodiversi, ispirati da Maureen Dunne.
Lo sapevate che una persona su cinque è neurodivergente, cioè ha un funzionamento cognitivo non conforme allo standard statistico?
E come possono le differenze cognitive influenzare il modo in cui si affrontano problemi, si interagisce con i colleghi o si gestisce il carico di lavoro?
Per comprendere meglio come possono funzionare le dinamiche di inclusione sulla base delle diversità cognitive, occorre chiarire subito il significato dei concetti di neurodiversità, neurodivergenza e modello neurotipico.
“Il modo in cui siamo condizionati nel vedere il
mondo dalla prospettiva della nostra cultura
di appartenenza è così completamente ovvio e scontato che è difficile immaginare che un'altra cultura potrebbe agire differentemente.
Solamente quando inizi a identificare quello che rende la tua cultura differente da un' altra puoi iniziare ad aprire un dialogo di
condivisione, apprendimento e, infine, di comprensione.
Ogni organizzazione - proprio come ogni essere umano - si trasforma nel tempo ed è destinata a evolvere attraverso tappe di
crescita che comportano il raggiungimento di livelli di maturità progressivi.
È indispensabile quindi per le organizzazioni padroneggiare nuovi strumenti che permettano di riconoscere il punto evolutivo nel quale si trovano e la visione trasformativa che si prefiggono, con l'obiettivo di prenderne consapevolezza, leggere il passato per traghettarsi nel futuro e accompagnare le persone a farlo
“La ricerca eroica equivale a dire sì a se stessi, e a divenire più pienamente vivi e più efficienti nel mondo”.
Carol S. Pearson è una psicologa analista che si occupa di leadership, e con questa frase ci porta dritti nel cuore del suo libro,
alla scoperta dei dodici archetipi da attivare per intraprendere il viaggio più importante: quello alla ricerca del proprio sé.
Lo psicologo statunitense Wayne W. Dyer diceva “Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile”.
Avete mai riflettuto davvero sul potere della gentilezza?
Su quante cose possono cambiare, in meglio, nella nostra vita e in quella di chi ci circonda?