Il gestore del personale non ha il tempo, e tutto sommato neppure l’esigenza, di consultare una banca dati completa della giurisprudenza con le relative “massime”, e tanto meno con le sentenze motivate, della Corte di Cassazione ed eventualmente dei giudici di merito: a questo deve pensare se mai il legale, ai fini della redazione degli scritti difensivi in causa.
Il gestore aziendale ha invece l’esigenza di essere informato sulle novità giurisprudenziali più rilevanti, o comunque sulle sentenze più significative, soprattutto dei giudici di legittimità; e di essere informato con il supporto di una nota critica la più chiara possibile, che gli consenta - attraverso un breve commento - di cogliere il significato del precedente, la sua collocazione nel quadro dell’evoluzione giurisprudenziale ed i prevedibili sviluppi futuri sul terreno della interpretazione e dell’applicazione della normativa lavoristica, con l’occhio attento al raffronto con le riforme legislative in corso di approvazione.